Sanzioni penali per i giornalisti che pubblicano intercettazioni illecite o comunque coperte dal segreto. A chiederle il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, secondo il quale da questo punto di vista sia il decreto legge sia il ddl Mastella sulle intercettazioni hanno mancato di coraggio.
''Bisogna avere il coraggio di compiere interventi impopolari, soprattutto sulla pubblicazione delle intercettazioni illegali'', ha detto Spataro intervenendo a un dibattito organizzato dall'Anm sulle intercettazioni. Ma il procuratore aggiunto di Milano pensa anche a sanzioni penali nel caso di pubblicazioni di intercettazioni ''segrete e rilevanti anche per impedire la violazione del diritto alla riservatezza''. Spataro ha spiegato che non intende mettere in discussione il diritto all'informazione perché ''il tema delle intercettazioni illegali non ha minimamente a che fare con il diritto di cronaca'' e ha puntato l'indice contro quello che ha definito il ''voyeurismo informativo''. Ha anche lamentato che si sia messo mano ''ad un intervento regolatore sulle banche dati'' nell'ambito del ddl Mastella; ddl che, ha detto, ''contiene parti assolutamente condivisibili'', mentre resta ''inaccettabile la tendenza al ridimensionamento dell'utilizzo delle intercettazioni''. Anche sul decreto legge sulle intercettazioni illegali, così come modificato dal Senato, il giudizio di Spataro è duplice: se è positivo averlo affidato al giudice, ''l'intervento sulla distruzione resta ancora criticabile''. Per il procuratore di Torino Marcello Maddalena l'ispirazione dell'intervento legislativo sulle intercettazioni ''va valutata positivamente''. Ma le procedure restano ''macchinose'' e soprattutto la grave mancanza è che non siano state previste adeguate risorse. ''Se i principi sono astrattamente condivisibili, sicuramente ci sono regole e norme - ha spiegato - che presuppongono la disponibilità di uomini e mezzi, che assolutamente non ci sono''. Il timore del procuratore di Torino è che queste ''estreme difficoltà che incontreranno i pubblici ministeri nell'uso delle intercettazioni si tradurranno ''in una rinuncia allo strumento che invece è assolutamente irrinunciabile soprattutto per perseguire fenomeni criminali''. Il segretario dell'Anm Nello Rossi ha invece invocato ''la cancellazione'' dal ddl Mastella della norma che prevede anche l'avviso ai non indagati per la distruzione per le intercettazioni irrilevanti: ''è una norma costosa, inutile sotto il profilo delle garanzie e che sarà fonte di un'enorme allarme sociale ingiustificato''. (ANSA) ''Sanzioni penali nei confronti di chi pubblica il contenuto di intercettazioni illegali corrisponde ad una azione intimidatoria verso la libertà di stampa ed informazione, violando così dei principi costituzionalmente garantiti. Reagiremo duramente con iniziative pubbliche contro una democrazia non sana''. Lo ha dichiarato il presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, intervenendo al dibattito sulle intercettazioni lecite e non, organizzato dall'Associazione nazionale magistrati presso l'Hotel Roma di piazza Montecitorio. Serventi Longhi ha denunciato quella che da un anno ''è una situazione preoccupante, dove si sta determinando una progressiva compressione delle libertà di indagine e di cronaca, determinata da un collasso nel rapporto politica-verità''. Il presidente della Fnsi si è detto preoccupato del fatto che ''tutto ciò che discende dalle intercettazioni possa essere escluso come fonte di notizia. Il meccanismo sanzionatorio del ddl blocca i giornalisti su qualsiasi iniziativa sia che le intercettazioni siano legali sia che siano illegali''. (ADNKRONOS)