Intercettazioni, Paolo Serventi Longhi: “Palese violazione alla libertà d’informazione”

''Da subito è possibile affermare senza esitazioni che non è consentito ad un potere dello Stato abrogare il potere costituzionale di un altro potere, la Magistratura, ed allo stesso tempo mettere il bavaglio all'informazione libera, ai cronisti giudiziari'' afferma, in un intervento pubblicato su www.articolo21.info, Paolo Serventi Longhi, Coordinatore Comitato libertà e diritto all'informazione Federazione Internazionale dei Giornalisti, a proposito del decreto intercettazioni.

''Non vi possono essere timidezze - aggiunge - rispetto ai proponimenti del Governo, per ora solo enunciati da Berlusconi e non ancora tradotti in provvedimenti di legge''. ''Voglio sperare che non siano soltanto l'Associazione Nazionale Magistrati e la Federazione della Stampa a battersi contro l'ipotesi di legge sulle intercettazioni - continua Serventi Longhi -. Le opinioni di costituzionalisti che sarebbe difficile definire estremisti, come Stefano Rodotà, e gli stessi sondaggi sull'argomento dimostrano che il terreno è minato, che l'opinione pubblica non condivide il blocco delle inchieste giudiziarie, specie quelle che riguardano i reati economici, la corruzione, la concussione, la bancarotta fraudolenta, ecc.''. Secondo Serventi Longhi, le norme proposte ''renderebbero la legislazione italiana la più dura di tutti i Paesi democratici, con una palese violazione dei diritti costituzionali dei cittadini ad una giustizia efficace e ad una informazione libera''. (ANSA)