La Cdl chiede pene più severe per i giornalisti che pubblicano il contenuto di intercettazioni illecite o coperte da segreto. Nel comitato dei nove della commissione Giustizia che si è riunito oggi per fare il punto sul provvedimento per le intercettazioni, Gaetano Pecorella (FI) e Giulia Buongiorno (An) hanno chiesto che venissero previste per i giornalisti che pubblicano il contenuto delle intercettazioni nonostante i divieti previsti condanne molto più severe di quelle attuali.
Ma anche nella maggioranza il coro di critiche verso una norma definita, anche dal sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti e dal vicepresidente della commissione Giustizia della Camera Daniele Farina (PRC), all'''acqua di rose'' è stato quasi unanime. ''Insomma - è lo sfogo di un 'tecnico' dell'Ulivo - abbiamo previsto tante restrizioni, ma poche sanzioni vere....''. Nel testo così come è arrivato all'esame dell'Aula si prevede il carcere da 6 mesi a tre anni per i giornalisti che pubblicano materiale illecito. Mentre quelli che violano il segreto rischiano fino a 30 giorni di carcere o l'ammenda da 51 a 258 euro. In più c'è l'intervento del Garante della privacy che può ordinare di pubblicare su una o più testate la 'violazione' commessa da un cronista. Una misura questa definita oggi ''decisamente troppo blanda''. Ma che per il momento, in comitato dei nove, trova una nuova conferma. (ANSA)