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Fnsi 24 Giu 2008

Intercettazioni, il Segretario generale della Fnsi: “Attacco a giornalisti lo sport preferito”

"Attaccare i giornalisti è lo sport preferito della politica, e non solo. Si vogliono colpire gli ultimi anelli della catena, ma i giornalisti hanno il dovere di informare l'opinione pubblica di quei fatti che abbiano rilevanza. Lo dice la legge professionale e lo dice la Cassazione con le sue sentenze". Così Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, a proposito del provvedimento del governo in tema di intercettazioni, intervenendo questa mattina alla trasmissione 'Nudo e crudo' in onda su RadioUno Rai.

"Attaccare i giornalisti è lo sport preferito della politica, e non solo. Si vogliono colpire gli ultimi anelli della catena, ma i giornalisti hanno il dovere di informare l'opinione pubblica di quei fatti che abbiano rilevanza. Lo dice la legge professionale e lo dice la Cassazione con le sue sentenze". Così Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, a proposito del provvedimento del governo in tema di intercettazioni, intervenendo questa mattina alla trasmissione 'Nudo e crudo' in onda su RadioUno Rai.

"Non ci possono essere limiti al tema del diritto all'informazione. L'unico limite - ha aggiunto Siddi - è rappresentato dal rispetto della dignità delle persone". E però il clima che si respira in Italia ed anche in altri paesi europei non è dei migliori per chi fa informazione, ha detto ancora il segretario della Fnsi, rilevando che anzi "c'è un clima particolare: i poteri ovunque avvertono intolleranza nei confronti della stampa, cercando quanto meno di metterla sotto 'tutela', come in Francia e come si accinge a fare la Svizzera con una legge ad hoc". Per Siddi "è un vento che non va tanto bene, e per questo c'è la nostra ferma opposizione, come pure anche in altre realtà europee". A proposito poi di quanto di recente ha deciso dal Procuratore capo di Genova, cioè fare di Palazzo di giustizia luogo 'off limits' per la stampa, Siddi ha sostenuto che "una giustizia che ha paura della trasparenza non è una giustizia che può essere percepita come giusta". (AGI)

@fnsisocial

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