«Il provvedimento sulle intercettazioni renderà difficile che si eserciti da parte dell'opinione pubblica quel controllo sulle vicende giudiziarie, che in una società aperta è fondamentale». Lo dice Giovanni Salvi, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, intervistato sul sito www.articolo21
E aggiunge: «È un provvedimento che si avvita su se stesso con una serie di norme finiranno per trovare un unico colpevole nel giornalista. Personalmente sono per una soluzione del tutto differente. Il vero problema è fare in modo che le telefonate non rilevanti non possano entrare nel circolo della conoscenza». Quanto al lodo Schifani-bis, Salvi osserva: «Sono convinto abbia gravi riflessi sulla tenuta del tessuto connettivo del Paese, lasciare pendenti sulla testa delle alte cariche dello stato dubbi non risolti su possibili loro responsabilità per fatti di reato. Capisco un filtro per evitare accuse strumentali, capisco meccanismi di sollecita definizione delle procedure, però mi riesce difficile accettare che non vi sia alcun accertamento, nessuna verifica di alcun genere» e conclude: «Gli attacchi ai giudici finiscono per fare da velo ai problemi reali». (AGI)