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Sindacale 30 Lug 2008

Intercettazioni, Fnsi, Ordine e Unci incontrano la Commissione Giustizia della Camera: “Il ddl del Governo lesivo del diritto di cronaca per una corretta informazione dell’opinione pubblica”

“I rappresentanti della categoria dei giornalisti italiani si sono incontrati oggi, dopo appena quattro giorni dalla loro pressante richiesta, con la Commissione Giustizia della Camera e con il suo Presidente, Giulia Bongiorno. Il Presidente ed il Segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, e il Presidente ed il Segretario dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca ed Enzo Jacopino assieme al Presidente dell’Unione cronisti, Guido Columba, hanno esposto i disagi, ed i veri e propri dissensi, nei confronti di quei punti del ddl intercettazioni che colpiscono così duramente l’attività giornalistica fino a prevedere il carcere.

“I rappresentanti della categoria dei giornalisti italiani si sono incontrati oggi, dopo appena quattro giorni dalla loro pressante richiesta, con la Commissione Giustizia della Camera e con il suo Presidente, Giulia Bongiorno. Il Presidente ed il Segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, e il Presidente ed il Segretario dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca ed Enzo Jacopino assieme al Presidente dell’Unione cronisti, Guido Columba, hanno esposto i disagi, ed i veri e propri dissensi, nei confronti di quei punti del ddl intercettazioni che colpiscono così duramente l’attività giornalistica fino a prevedere il carcere.

I dirigenti di categoria hanno sostenuto che non c’è nessuna pretesa dei giornalisti di avere mano libera per un’opera devastatrice nei confronti delle persone bensì per garantire il diritto di cronaca non “per mera curiosità voyeuristica” ma per dar conto di “fatti oggettivamente rilevanti per la comunità” come ha sostenuto recentemente il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Negli atti delle inchieste, infatti, è stato sottolineato da Fnsi e Ordine, possono esserci elementi tutelati dalle norme sulla privacy (affetti, salute e sfera sessuale) che se pubblicati vanno giustamente sanzionati avendo come strada maestra quella della magistratura deontologica. Ma tutte le altre notizie, invece, vanno pubblicate. I nodi fondamentali da sciogliere sono: quali siano gli atti che vanno inclusi nei fascicoli di inchiesta, i tempi della secretazione non illimitata e l’abolizione di ogni possibilità di informare prima della udienza preliminare. Che in Italia può significare anche dopo anni ed anni. I rappresentanti della categoria hanno ricordato che le norme proposte appaiono contrarie al primario interesse dei cittadini ad essere correttamente e tempestivamente informati da notizie a conoscenza del giornalista, anche se coperte dal segreto che altri in campo giudiziario dovrebbero custodire. Si tratta di trovare un equilibrio tra vari interessi e diritti in gioco tenendo nella giusta considerazione l’articolo 21 della Costituzione e l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Fnsi e l’Ordine hanno, inoltre, chiarito ai numerosi parlamentari che sono intervenuti in Commissione Giustizia (la Presidente Bongiorno, il vice Palomba, Mantini, Contento, Tenaglia, Samperi, Rao, Zaccaria, Capano e Ferranti) le questioni che sono al centro delle preoccupazioni dei giornalisti del nostro Paese. Infine il Presidente Giulia Bongiorno, al quale è andato il ringraziamento di tutta la delegazione dei giornalisti per l’audizione, ha annunciato la continuazione delle consultazioni ed ha preso atto , riservandosi una ulteriore incontro più specifico, che Fnsi e Ordine presentino alla ripresa dei lavori parlamentari, proposte articolate in vista del dibattito sugli articoli del disegno di legge e delle due proposte di legge presentate da Tenaglia (Pd) e da Contento (Pdl)”.

@fnsisocial

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