Ancora minacce e insulti da parte dei no vax e no green pass ai danni dei giornalisti. L'ultimo in ordine di tempo a finire nel mirino è il cronista della Gazzetta di Modena Giovanni Balugani, che continua a essere vittima di attacchi da parte di gruppi negazionisti. «La sua unica colpa – spiega l'Associazione stampa Emilia-Romagna nell'esprimere la solidarietà del sindacato dei giornalisti al collega – è quella di voler informare i lettori e per questo non può essere minacciato».
Come nei precedenti casi di minacce e intimidazioni ai giornalisti, il sindacato torna a chiedere «una presa di posizione forte anche da parte della politica e delle istituzioni non solo a livello locale». E, come fatto in altri casi, «tuteleremo il collega in ogni sede. Purtroppo – conclude l'Aser – anche in Emilia Romagna il clima di odio verso i giornalisti sta raggiungendo livelli intollerabili e gli attacchi alla libertà di stampa sono quotidiani, tutto questo nel silenzio delle istituzioni, sorde ai nostri richiami e ai nostri appelli», mentre «atteggiamenti e attacchi vili come questo possono essere estirpati solo rispondendo con forza e decisione».
Al fianco del collega anche il Comitato di redazione della Gazzetta di Modena, che denuncia gli insulti social e la «vera persecuzione» nei confronti del giornalista «"colpevole", secondo un gruppo no vax, di informare sull'evoluzione della situazione sanitaria». Per il Cdr «è intollerabile il livello di offese e minacce di cui da mesi è vittima il nostro amico e collega Giovanni Balugani. Nei suoi confronti, pressoché quotidianamente, viene messo in atto un sistema di persecuzione social portato da un sedicente gruppo nato nelle chat. Tale gruppo – che si fa chiamare V_V – è impegnato nell'imbrattamento di luoghi pubblici e sensibili in una assurda quanto infantile protesta contro il sistema sanitario e le strategie anti-pandemia. Ma non c'è solo lo squadrista sistema 'V_V' a non lasciarci tranquilli visto il livello di offese all'ordine del giorno portate dai movimenti negazionisti seppur meno strutturati».
La "colpa" di Balugani, incalzano i rappresentanti sindacali, «è quella di voler informare i lettori della Gazzetta di Modena con grande attenzione e basandosi sempre su dati scientifici incontrovertibili oltre a raccontare con professionalità la genesi del gruppo e il suo sistema organizzativo di cui è ora vittima attraverso messaggi intimidatori ripetuti all'infinito sulla sua bacheca Facebook e tramite tutti gli strumenti utili a raggiungerlo. Si è addirittura arrivati, nelle scorse ore e al culmine di mesi di violente rimostranze, a ritrarlo con una svastica disegnata sulla fronte, a ulteriore riprova di come la situazione sia sfuggita di mano e il livello di tensione sia stato ancora più innalzato. Nel ribadire al nostro amico e collega tutta la vicinanza possibile e la stima per il grande lavoro fin qui svolto – conclude il Cdr – chiediamo alle istituzioni tutte un deciso intervento contro il sedicente movimento che fa dell'antiscienza il proprio credo e le offese l'unico strumento unilaterale di (non) confronto. Mai i redattori della Gazzetta di Modena arretreranno di un passo rispetto all'informare con cura e precisione nonostante un attacco così violento e strutturato».