«I continui insulti da parte di alcuni politici nei confronti di Roberto Saviano e di Rosaria Capacchione non sono solo volgarità, ma anche irresponsabili perché rivolti contro persone costrette a vivere sotto scorta in quanto le autorità dello Stato le hanno ritenute e le ritengono a rischio proprio per non aver rinunciato a raccontare e a indagare su mafie, camorre e corruzione, senza guardare in faccia a nessuno». Così presidente e segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, commentano la polemica che, negli ultimi giorni, ha coinvolto i due giornalisti.
«Il diritto alla critica - sottolineano i vertici della Federazione nazionale della stampa italiana - non può essere confuso con forme di aggressione che rischiano di delegittimare l'attività di chi ha scelto di contrastare la criminalità. La Fnsi non solo sta dalla parte di Roberto Saviano e di Rosaria Capacchione, ma anche di tutti quei cronisti, famosi o meno che siano, che, ogni giorno, tentano di illuminare oscurità ed inquinamenti».
E, facendo riferimento al lavoro svolto dagli onorevoli Rosi Bindi e Claudio Fava, Lorusso e Giulietti incalzano: «Chi vuole davvero prendere le distanze dalle aggressioni di queste ore, chieda al Parlamento di portare alla immediata approvazione quelle misure di tutela dei cronisti minacciati che sono già state indicate nella relazione conclusiva della commissione Antimafia».