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Uffici Stampa 11 Ott 2007

Inps: raccolta di firme della Rsu Solidarietà ai colleghi del Cdr Resoconto della conferenza stampa del 5 ottobre

La tua firma. Un segno di solidarietà per i nostri colleghi ingiustamente colpiti dall’amministrazione!!Conferisci forza e unità di intenti alla R.S.U. di Direzione Generale

La tua firma. Un segno di solidarietà per i nostri colleghi ingiustamente colpiti dall’amministrazione!!
Conferisci forza e unità di intenti alla R.S.U. di Direzione Generale

Dopo aver smantellato la legge n. 150/2000 e cancellato la gloriosa rivista “Sistema Previdenza”, che da oltre 30 anni rappresentava per tutti gli addetti ai lavori e per il mondo culturale un prezioso e qualificato punto di riferimento, l’INPS instaura un procedimento disciplinare nei confronti di 3 nostri colleghi facenti parte del Comitato di Redazione della Direzione Generale. Il provvedimento mira a colpire in modo grave l’esercizio di diritti costituzionali, quali il diritto di critica, il diritto al dissenso, il diritto di informazione. Trattasi di valori di cui si sono resi interpreti i nostri colleghi, unitamente alla RSU di Direzione Generale che li ha tempestivamente sostenuti, stigmatizzando con forza la soluzione disciplinare adottata che non fa onore alle tradizioni dell’Istituto. Per i suddetti motivi riteniamo importante esprimere solidarietà con i colleghi interessati e supportare l’azione della RSU di D.G. per creare le condizioni per definire tutti gli altri problemi da tempo all’attenzione della controparte datoriale, il cui operato, almeno allo stato, consideriamo e valutiamo del tutto negativo non solo per i lavoratori ma per lo stesso Istituto. LA R.S.U. di D.G. La Fnsi avvia un contenzioso legale contro l’Inps per atteggiamento antisindacale, dopo il deferimento del Cdr dell’Istituto alla commissione disciplina. Orlando (Idv), Caldarola (L’Ulivo) e Russo Spena (Prc) denunciano: i vertici dell’Inps hanno leso le prerogative dei parlamentari. Roma, 10 ottobre 2007 - «Quello dell’Inps è uno dei casi più gravi di comportamento antisindacale, lesivo dei diritti dei giornalisti lavoratori e, fatto ancora più grave, compiuto dai responsabili di un ente pubblico così importante per la vita di milioni di cittadini italiani». È quanto ha dichiarato il 5 ottobre scorso Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, intervenendo alla conferenza stampa, promossa insieme all’Associazione stampa romana, per denunciare il deferimento alla commissione disciplina dei tre componenti il Comitato di redazione della Direzione generale dell’Inps nonché la negazione dell’agibilità sindacale del Cdr da parte dei vertici dell’Istituto di previdenza. Alla conferenza stampa oltre al segretario generale aggiunto, Giovanni Rossi, al Presidente della Fnsi, Franco Siddi, e al delegato della Rsu della Direzione generale dell’Inps, Alfredo Fiorenza, sono intervenuti anche gli onorevoli Leoluca Orlando (Idv) e Peppino Caldarola (L’Ulivo) e il senatore Giovanni Russo Spena (Prc), relatori di interrogazioni parlamentari sulla vicenda. «Quella dell’Inps è una vertenza simbolo – ha sottolineato Giovanni Rossi – Se l’Ente recedesse dagli atti posti in essere aprendo un tavolo di confronto col sindacato dei giornalisti, all’interno e all’esterno, avremmo ottenuto un notevole risultato. Purtroppo – ha aggiunto – tutti gli atteggiamenti e i comportamenti finora assunti non fanno sperare in un ripensamento». È l’annuncio dell’apertura di un’azione legale nei confronti dell’Istituto. Infatti, in una nota diffusa a conclusione della conferenza stampa, Serventi Longhi e Franco Siddi hanno comunicato di aver dato mandato all’Associazione stampa romana di aprire un contenzioso contro i vertici dell’Inps per comportamento antisindacale, ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, per la rimozione, prima, di due componenti e il deferimento dell’intero Comitato di redazione della Direzione generale dell’Istituto, poi, alla commissione disciplina. Ma torniamo alla conferenza stampa. Alfredo Fiorenza, nell’evidenziare che due dei componenti il Cdr dell’Inps erano stati in passato trasferiti ad un altra struttura perché non in linea con lo stile direzionale dell’attuale responsabile dell’ufficio Comunicazione e Relazioni esterne, ha puntato il dito contro l’atteggiamento arrogante che caratterizza l’attuale vertice dell’Ente. «L’Istituto spende decine di milioni di euro per esternalizzare servizi che possono benissimo essere realizzati con le professionalità interne – ha spiegato Fiorenza – La verità è che all’Inps non si fa più comunicazione bensì operazioni di marketing. Ecco l’attacco politico allo status di giornalista che viola il diritto della libertà, del dissenso e dello status di cittadino, oltre che di lavoratore». Per l’on. Peppino Caldarola, ci si trova di fronte a una degenerazione della vicenda che alla fine del 2005 aveva portato al trasferimento della rivista ufficiale dell’Inps “Sistema Previdenza” e dei suoi redattori presso una struttura di servizio non consona. Tant’è che nell’interrogazione parlamentare presentata allora dallo stesso Caldarola insieme a Russo Spena si prefigurava quello che poi sarebbe accaduto: la chiusura della rivista. «Oggi, invece, ci troviamo di fronte all’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti dei tre componenti il Cdr dell’Inps perché si sarebbero rivolti ai parlamentari – ha affermato Caldarola –Tutto ciò non è accettabile. Non è accettabile perché se si arrivasse a un provvedimento disciplinare per queste ragioni, ciò assumerebbe un valore erga omnes. Qualunque cittadino che avesse un contenzioso con qualsiasi amministrazione pubblica e volesse rivolgersi a un parlamentare, infatti, sarebbe sanzionabile. Attraverso l’avvio di questo procedimento disciplinare - ha concluso Caldarola – l’Inps si rende responsabile di cercare di inaugurare una strategia di rottura del rapporto tra il cittadino e il parlamentare». Leoluca Orlando, individua che la vicenda inerente il deferimento alla commissione disciplina dei componenti il Cdr dell’Inps mette in discussione almeno tre principi: quello della qualità professionale di chi svolge attività di stampa e informazione nelle pubbliche amministrazioni; quello del ruolo del sindacato e, soprattutto, quello delle prerogative dei parlamentari. «Se uno guarda la sequenza cronologica dei fatti che hanno portato al procedimento disciplinare nei confronti dei tre componenti il Cdr della Direzione generale dell’Inps – ha rilevato Orlando – si accorge che l’aggravamento della loro posizione nasce dal fatto che ci sono alcuni atti ispettivi parlamentari. Ciò è davvero singolare. Il disegno volto a smantellare la rivista ufficiale dell’Inps “Sistema Previdenza”, pubblicazione storica nonché molto apprezzata, potrebbe al limite far parte dell’organizzazione interna dell’Ente. Ma il salto di qualità – ha puntualizzato Orlando – sta nel fatto che il procedimento disciplinare è direttamente collegato agli atti parlamentari. Qui rischiamo di essere in presenza di un fatto che in altri posti si chiamerebbe vendetta trasversale. Sostanzialmente si colpisce il lavoratore per colpire la funzione parlamentare. Credo che da questo punto di vista – ha concluso Orlando – sia opportuno che, d’intesa con i colleghi Caldarola e Russo Spena, si invii una missiva urgente ai presidenti di Camera e Senato in quanto siamo di fronte a un comportamento, da parte dei vertici dell’Inps, che lede le prerogative dei parlamentari». Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del sen. Giovanni Russo Spena il quale, oltre a condividere la proposta di mettere al corrente dell’accaduto i presidenti di Camera e Senato si è impegnato a far sì che Cesare Damiano e Tommaso Padoa Schioppa, in quanto ministri vigilanti dell’Inps, vengano in Aula a rispondere alle interrogazioni parlamentari presentate. «Incalzeremo il governo – ha affermato Russo Spena – a darci una risposta chiara e definitiva su questa incredibile vicenda».

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