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Fnsi 19 Ott 2004

Inpgi: "La riforma delle pensioni non riguarda i privati Il bonus contributivo può, ma non deve, essere recepito" Le mozioni

Inpgi: "La riformadelle pensioninon riguarda i privatiIl bonus contributivo può, ma non deve, essere recepito" Le mozioni

Inpgi: "La riforma
delle pensioni
non riguarda i privati
Il bonus contributivo può, ma non deve, essere recepito"
Le mozioni

Il dibattito che precede l'elezione dei delegati al prossimo Congresso della Fnsi, rileva una nota dell'Inpgi, sta interessando anche il settore previdenziale e l'Inpgi, ''con notizie inesatte che e' opportuno precisare'' e che riguardano l'eta' pensionabile, il cosiddetto superbonus e la stabilita' stessa dell'Inpgi che coinvolge il futuro di molti giornalisti. Eta' pensionabile - La riforma previdenziale approvata dal Parlamento, sottolinea l'Inpgi, ''non interessa i giornalisti in quanto l'Inpgi, come tutti gli enti privatizzati, e' stato escluso dalla nuova norma''. Di conseguenza, nota l'istituto, i requisiti per l'accesso alla pensione di anzianita' Inpgi sono i seguenti: almeno 57 anni di eta' e 35 anni di contributi, oppure 40 anni di contributi con qualsiasi eta' anagrafica. Per l'accesso alla pensione di anzianita' la riforma generale ha innalzato l'eta' anagrafica. ''Ma l'Inpgi - si legge nella nota - non e' obbligato ad adeguarsi. Restano confermati i requisiti per la pensione di vecchiaia che sono sempre i seguenti: 65 anni di eta' per gli uomini e 60 per le donne, con un minimo contributivo per entrambi di 20 anni. Superbonus - Anche a questo riguardo, rileva l'istituto, il decreto attuativo del Ministro del Lavoro rispetta l'autonomia della Casse previdenziali privatizzate, ''e prevede che l'Inpgi possa, ma non sia obbligato, recepire la norma sul superbonus. Ogni decisione deve tener conto che il bonus contributivo e' stato concepito dal legislatore per 'incentivare il posticipo al pensionamento, ai fini del contenimento della spesa'. Quindi il Cda dell' Istituto previdenziale dei giornalisti deve accertare se, adottando la regola del superbonus, la spesa sia destinata a diminuire o ad aumentare. Se cioe' la differenza fra contribuzione che verrebbe a mancare, e pensioni non corrisposte, determinerebbe un beneficio ovvero un danno all' Inpgi e quindi alla categoria nella sua generalita'''. Stabilita' dell'Inpgi L'assestamento al bilancio di previsione 2004, che sara' discusso in novembre, rileva infine la nota, ''evidenzia un avanzo di gestione di 67,671 milioni di euro, superiore di quattro milioni all' avanzo del consuntivo 2003. Una situazione dunque solida, che tuttavia richiede l'adozione di misure le quali allontanino i rischi che si potrebbero profilare negli anni futuri''. Questa realta', sottolinea l'Inpgi, era stata gia' espressa dal bilancio tecnico triennale predisposto nel 2001, che evidenziava dal primo gennaio 2019 l'inizio di un disequilibrio tra entrate contributive e pensioni. Di conseguenza il Cda aveva proposto l'adozione di una mini riforma previdenziale che, pur approvata dal Consiglio generale, non era poi entrata in vigore. Oggi quella situazione e' confermata da un nuovo bilancio tecnico attuariale, il quale prevede che il punto di criticita' decorra dal primo gennaio 2017. Questo peggioramento e' determinato dall'opportuna decisione dell' attuario di tener conto anche dell'onere dei prepensionamenti per stati di crisi, i quali provocano un aumento di spesa annuo pari a 13 milioni di euro. La situazione e' stata gia' discussa dal Cda, conclude la nota, che a breve affrontera' l'esigenza di proporre le opportune misure al fine di garantire la stabilita' dell' Istituto non solo nel presente, ma anche nel piu' lontano futuro. (ANSA). MOZIONE Il Consiglio generale dell’Inpgi, riunito il 20 ottobre 2004, ascoltata la relazione del Presidente e il dibattito successivo prende atto con soddisfazione dell’intenzione degli amministratori dell’Istituto di proporre – nel corso di un’audizione già programmata alla Commissione Cultura della Camera – una modifica legislativa che consenta alla Gestione previdenziale Separata (Inpgi 2) di: 1) rendere obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata solo ai giornalisti con reddito da collaborazione autonoma superiore a 5 mila euro annui. 2) prevedere che il versamento del 2% a carico degli editori sia da questi ultimi effettuato direttamente all’Inpgi a nome dei giornalisti interessati. Il Consiglio generale chiede inoltre che, nell’ambito della modifica di legge, dall’obbligo di iscrizione all’Inpgi 2 possano essere esclusi i giornalisti che già contribuiscono alla Gestione principale Inpgi. Approvata dal Consiglio generale dell’Inpgi nella riunione del 20 ottobre 2004, con un voto contrario e tre astenuti. MOZIONE Il Consiglio Generale dell’Inpgi dopo aver discusso la questione del super bonus previdenziale sottolinea l’esigenza che in tempi brevi si diano certezze agli iscritti sull’estensibilità della norma anche ai giornalisti. Il Consiglio Generale ritiene che la scelta debba essere fatta dopo una attenta valutazione della situazione dei conti dell’Istituto, del bilancio tecnico, delle eventuali ulteriori misure che ne potrebbero derivare in materia previdenziale e delle nuove dinamiche che le decisioni sul super bonus potrebbero produrre nella categoria. Il Consiglio Generale sottolinea al Consiglio di amministrazione la necessità di tenere conto delle aspettative dei giornalisti interessati al super bonus. In pari modo, il Consiglio di amministrazione è responsabilmente impegnato a fare in modo che ogni decisione sia pienamente compatibile con gli equilibri di bilancio, e tenga in considerazione anche le legittime aspettative per il futuro di tutti gli altri giornalisti oggi lontani dalla pensione. Il Consiglio Generale auspica anche una riflessione complessiva sugli effetti che la legge 416 produce sull’attività dell’Inpgi. Approvata dal Consiglio generale dell’Inpgi nella riunione del 20 ottobre 2004 con un voto contrario e un astenuto.

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