Inpgi: Cescutti confermato Presidente, Andriolo e Zingoni Vice Presidenti
Ars per sindacato di servizio: Cescutti presidente una "cartolina" a editori e al "cambiamento"
L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani comunica: Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha proceduto oggi all’elezione del Presidente dell’Istituto, del Vice Presidente vicario e del Vice Presidente in rappresentanza della Fieg. Alla votazione hanno partecipato tutti i 16 componenti del Consiglio. Presidente è stato confermato con 14 voti Gabriele Cescutti. Vice Presidente vicario è stato eletto con 15 voti Maurizio Andriolo, già componente del precedente Consiglio di amministrazione, mentre l’avv. Giancarlo Zingoni è stato confermato con 9 voti Vice Presidente in rappresentanza della Federazione Italiana Editori giornali. Coordinamento Associazioni per il sindacato di servizio INPGI, CESCUTTI PRESIDENTE UNA”CARTOLINA” AGLI EDITORI E AL “SI CAMBIA” La riconferma di Gabriele Cescutti alla presidenza dell’Inpgi accoglie il giudizio positivo e la soddisfazione delle Ars per il sindacato di servizio, prime e in epoca non sospetta, ad avere lanciato e sostenuto sia la sua candidatura, sia il programma per il futuro dell’Inpgi. Cescutti alla presidenza è anche una “cartolina” spedita a due destinatari. Gli editori - in particolare, al loro capodelegazione, Donati (“farò campagna contro Cescutti”) – così allergici a vigilanza e controlli per l’applicazione del contratto e delle sue regole, che sognano un istituto mero erogatore di pensioni e di prepensionamenti senza battere ciglio. L’opposizione che ha posto la stessa pregiudiziale (“Inpgi si cambia”: via Cescutti, largo al rinnovamento). Opposizione che ha espresso il cambiamento confermando i propri rappresentanti di lunga navigazione in incarichi previdenziali e no, preferendo la negazione della democrazia (la reiterata scelta del fare mancare il numero legale, il tentativo di tagliare fondi e contributi agli uffici regionali Inpgi) chiarendo alla fine il vero senso della tesi “Inpgi si cambia”: l’importante è il numero delle poltrone. L’accordo, pur sofferto, conferma il senso di responsabilità della maggioranza e delle Ars per il sindacato di servizio, a fronte della strategia di chi non aveva dubbi sul possibile ricorso al commissariamento e alla morte certa dell’istituto. Il programma per l’Inpgi deve in particolare prevedere, nell’ambito di quanto proposto da Cescutti un ulteriore rafforzamento dei servizi ispettivi e di controllo al quale i colleghi e le Ars diano un sostanziale contributo di collaborazione, scelta che consentirebbe di chiarire e di sanare anche molte situazioni del mondo free lance un ruolo di consulenza e di stretto rapporto con il sindacato nelle procedure per gli stati di crisi per la verifica delle reali situazioni economiche, una riforma statutaria in senso federale sul modello dell’Fnsi che confermi la specificità, la pari dignità e il ruolo delle Ars medio piccole: già fin d’ora diciamo no e diremo no in tutte le sedi, a riforme che prevedano l’azzeramento del peso delle Ars rispetto alla prevalenza di altre realtà, come Roma e Milano. Non è questa una battaglia contro Roma e-o Milano, ma contro chi ritiene di essere l’ombelico del mondo giornalistico e oltre il proprio ombelico non sa guardare, una politica del patrimonio immobiliare che confermi la logica dell’aiuto a chi è in difficoltà, ma anche dell’azzeramento di tutti gli eventuali privilegi ancora esistenti, la ricerca di una possibile soluzione sul problema dei cumuli per le pensioni, vincolato al principio che ogni eventuale modifica non consenta agli editori prepensionamenti e ristrutturazioni camuffate: i colleghi vengono mandati via, poi sono “riassunti” a costi minori come collaboratori sfruttando le maglie di cumuli liberi o con grandi confini ecomomici. Tale situazione vanificherebbe sia ogni iniziativa sindacale di tutela per i precari, i disoccupati e gli abusivi, sia le scelte operate in passato dall’Inpgi per favorire la ricollocazione e assunzione di questi colleghi. Marcello Zinola Portavoce del coordinamento Ars per un sindacato di servizio: Associazioni della stampa di Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia.