«L'istituto di previdenza dei giornalisti italiani, l'Inpgi, attraversa il periodo più difficile di una lunga storia fatta di tutele e solidarietà. In questi anni si è fatto carico di sostenere le crisi editoriali ed erogare gli assegni di Cassa integrazione e i sussidi di disoccupazione a migliaia di famiglie di giornalisti italiani. Alla crisi economica, al calo delle vendite dei giornali e delle inserzioni pubblicitarie, si è aggiunta l'ostilità di certa politica nei confronti della mediazione giornalistica. Il chiaro intento è sostituire i giornalisti con messaggi fondamentalmente anonimi, auto referenziali e acritici affidati a piattaforme e social... Parole 'di sola andata'. La possibilità di aprire l'Inpgi a nuove figure comunicative rappresenta un aggiornamento qualificante per l'istituto e per l'informazione italiana». Lo afferma il presidente della Casagit, Daniele Cerrato.
«L'emendamento presentato dalla Lega integra una visione prospettica di una delle evoluzioni della professione giornalistica», prosegue Cerrato che sostiene la linea di apertura perseguita dall'Inpgi. «L'obiettivo è ampliare il bacino e difendere il ruolo dell'informazione professionale verificata. L'alternativa è trovarsi in balia delle cosiddette 'fake news', quelle che in italiano chiamavamo semplicemente 'balle'», conclude. (Ansa).