CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 08 Mar 2005

Informazione on line, una sfida per giornalisti ed editori. Biancheri (Fieg): "Gli opinion leader leggono i giornali". Seghetti (Fnsi): "Nell'era digitale il lavoro del giornalista sta diventando più complicato"

Informazione on line, una sfida per giornalisti ed editori. Biancheri (Fieg): "Gli opinion leader leggono i giornali". Seghetti (Fnsi): "Nell'era digitale il lavoro del giornalista sta diventando più complicato"

Informazione on line, una sfida per giornalisti ed editori. Biancheri (Fieg): "Gli opinion leader leggono i giornali". Seghetti (Fnsi): "Nell'era digitale il lavoro del giornalista sta diventando più complicato"

I cambiamenti dell'informazione e del giornalismo nel nuovo quadro multimediale e' stato il tema sul quale oggi pomeriggio si sono confrontati i partecipanti al convegno 'Informazione on line prospettive evolutive e nuove opportunita'' organizzato dall'Ansa e dall'istituto di ricerche Isimm. Boris Biancheri, nella doppia veste di presidente della Fieg e di presidente dell'Ansa, ha ricordato come l'agenzia sia stata ''l'unica grande azienda editoriale italiana che abbia fatto investimenti significativi'' nei new media e nell'informazione on line. Un ambito in continua trasformazione che cambia anche il lavoro dei giornalisti. Non tutti gli intervenuti hanno le stesse valutazioni. Emilio Carelli (Sky) ricorda che con il ''reporter diffuso'' (cioe' quello che con la telecamerina riprende casualmente il grande evento) e la disponibilita' di numerose fonti on line, il ruolo del giornalista ''deve essere ripensato''. Vincenzo Di Vincenzo (Ansa) sostiene che ''le regole per farsi capire e farsi leggere bene sono sempre quelle'' a prescindere dal mezzo che si usa. Secondo quanto emerso dal convegno, il ruolo del giornalista diventa quello del certificatore della completezza e correttezza del grande flusso di notizie facendo attenzione, come ha sottolineato Andrea Pamparana (Mediaset) a ''non diventare dei postini, o peggio dei buchi della posta''. C'e' chi come Edgardo Gulotta (La 7) ha sottolineato il valore del Marchio sotto il quale le notizie vengono diffuse per dargli garanzia. Roberto Morrione (direttore di Rainews24) ha sottolineato che con i new media ''aumenta la liberta' di sapere cosa accade nella realta'''. Per Roberto Seghetti (Fnsi), ''la funzione del giornalista resta sempre la stessa'' e ridimensionando l'entusiasmo per la figura del 'reporter diffuso' o del 'giornalista non professionista' ha osservato che ''le immagini raccolte da queste persone assumono valore di notizia e vengono percepite come tali solo se vengono diffuse da aziende editoriali che le certificano. Se mai quindi - ha affermato - nell'era digitale il lavoro del giornalista sta diventando piu' complicato. Il lettore da' grande valore all'informazione giornalistica perche' la considera un'informazione certificata''. ''Mi sento come un ufficiale zarista nel soviet con Trotsky, Lenin, Proscian...'' esordisce Boris Biancheri, intervenendo come presidente degli editori nel ruolo di difensore della vecchia, cara, carta stampata di fonte all'on-line che avanza. ''Di giornali si e' parlato in termini archeologici'', ha detto riconoscendo che i giornali non possono dare quel flusso di notizie e quella trasformazione dell'informazione che piu' dare internet e l'informazione digitale ma ha sottolineato l'importanza dei giornali che selezionano le notizie per ''l'importanza che queste hanno nella vita e nell'esistenza''. Insomma i giornali sono quelli che, dall'immenso flusso di notizie, selezionano le ''notizie che contano''. ''E' vero - ha proseguito Biancheri - i giornali sono inchiodati ai 6 mln di lettori dai quali non si muovono. Gli stessi dal 1935. Ma i 6 mln di oggi - ha osservato - non sono gli stessi di quelli di allora. Oggi chi legge il giornale non e' la stessa persona che lo faceva nel 1935, perche' allora non c'erano alternative al giornale, se si voleva essere informati. Adesso chi legge il giornale fa parte d'elite che ha piu' influenza nella vita culturale e sociale nel paese, quelli che di fatto gestiscono la societa'''. (ANSA).

@fnsisocial

Articoli correlati