Informazione & guerra la "lezione" delle colleghe in prima linea
E'un dato di fatto, oggettivo. E' una valutazione non dettata dalla strumentalità o dalla piaggeria: la prima lezione professionale, di capacità e di intervento nelle cronache dai diversi fronti di guerra viene dalle colleghe della Rai e di Mediaset. I telespettatori, ma anche i colleghi, ne hanno avuto una dimostrazione nei Tg meridiani e della fascia serale del 20 marzo: i servizi principali e dalle zone più a rischio sono stati tutti di giornaliste. Una posizione di primo piano, rischiosa, professionalmente a rischio che le giornaliste hanno conquistato con il loro valore professionale. La tragica vicenda di Ilaria Alpi, la morte della collega Cutuli del Corriere della Sera, avevano dimostrato come proprio da questa parte di professione venisse una lezione di professionalità, di voglia di essere giornaliste-i militanti, non nel senso dell'appartenenza politica, ma nel senso della "militanza" sulla notizia: l'essere il più possibile presenti sui fatti, nei luoghi dove avvengono per raccontarli, cercare di capirli, analizzarli. Anche questo è un modo per costruire la pace e lavorare per il rispetto del diritto internazionale. E non è un caso forse questa lezione sia venuta da delle colleghe. Ed è bene ricordarlo anche sul nostro sito sindacale: senza piaggeria, senza trionfalismi, senza "inni" perchè in questi giorni si sta ritornando a raccontare una delle peggiori tragedie dell'umanità: la guerra. Una guerra che non era inevitabile. Anzi. Marcello Zinola Segretario Associazione Ligure dei giornalisti