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Giudiziaria 17 Gen 2008

Indagini sull'Udeur: la procura di S. Maria Capua Vetere manda i carabinieri all'Apcom di Roma La Fnsi: "Inaudito, problemi delle procure riversati sui giornalisti che fanno solo il proprio dovere" Solidarietà di Assostampa, Cdr e partiti

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Adesso basta, basta e basta. L’ennesima perquisizione, stavolta ai danni della redazione romana dell’agenzia di stampa Apcom, ha dell’inaudito. Stanotte, infatti, carabinieri del comando provinciale di Caserta sono venuti nella Capitale ed hanno bloccato il lavoro della redazione per oltre due ore su ordine del Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che guida le indagini sull’Udeur in Campania

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Adesso basta, basta e basta. L’ennesima perquisizione, stavolta ai danni della redazione romana dell’agenzia di stampa Apcom, ha dell’inaudito. Stanotte, infatti, carabinieri del comando provinciale di Caserta sono venuti nella Capitale ed hanno bloccato il lavoro della redazione per oltre due ore su ordine del Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che guida le indagini sull’Udeur in Campania

La Procura ha invitato, inoltre, il caporedattore del servizio politico a comparire negli uffici di Santa Maria Capua Vetere questa mattina stessa come persona informata dei fatti. Ci sembra che ormai esista un vero e proprio corto circuito tra chi fa informazione ed una parte predominante della magistratura. Il sistema dei media non può essere sottoposto a comportamenti che sembrano essere frutto di problemi interni ad alcune procure. Ricordiamo con forza e con orgoglio che il compito di chi fa informazione è quello di dare le notizie da qualunque parte queste arrivino per il diritto-dovere costituzionale di informare i cittadini. Vogliamo puntualizzare comunque che la responsabilità non è di chi le pubblica ma, semmai, di chi le fa pervenire al giornalista. La Fnsi rinnova a questo punto la richiesta, già più volte avanzata, di un incontro urgente con il Vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, e con i vertici dell’Associazione nazionale magistrati”. Un’altra perquisizione, questa volta nella sede dell’agenzia ApCom, un altro giornalista, il collega Giovanni Tortorolo, invitato dal magistrato a giustificare il fatto di aver dato una notizia. Nello scontro fra politica e magistratura, ancora una volta sono i giornalisti a finire nel mirino, spesso di entrambi. L’Associazione Stampa Romana esprime la propria solidarietà ai colleghi che nessun altro torto hanno se non quello di aver fatto il proprio dovere, informando la pubblica opinione su una questione rilevantissima come le indagini sull’ex guardasigilli Clemente Mastella. Ma esprime anche la propria indignazione per l’incapacità della magistratura di prendersela con chi effettivamente può aver commesso il reato di violazione del segreto istruttorio. Tutte le istituzioni dovrebbero collaborare per rendere trasparenti i meccanismi della gestione politica e giudiziaria del nostro Paese. L’unico modo in cui l’informazione può farlo è compiere il proprio dovere dando tempestivamente le notizie delle quali viene in possesso. Un obbligo al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare. UNCI: CRONISTI VITTIME DELLO SCONTRO POLITICO TRA I POTENTI Come sempre, quando i potenti si scontrano tra loro si sfogano contro i cronisti. Lo schema consueto si sta ripetendo in queste ore con i provvedimenti giudiziari contro Giovanni Tortorolo, caporedattore del servizio politico della agenzia ApCom. Il ruolo professionale esclude che Tortorolo frequenti il Tribunale di S. Maria Capua Vetere che ha disposto gli arresti domiciliari per Sandra Lonardo, moglie del ministro Clemente Mastella, e indaga lo stesso Mastella e molti esponenti dell’Udeur. Il collega, quindi, non ha appreso la notizia da magistrati, cancellieri, esponenti delle forze di polizia, avvocati. Con grande probabilità l’ha appresa in ambienti politici dove la notizia girava e veniva adoperata per le consuete manovre di potere. I provvedimenti della magistratura – che non ha avuto nulla da eccepire quando la signora Lonardo è stata definita dal marito “ostaggio” in un Aula del Parlamento – contro Tortorolo, sono gli stessi che magistrati di tutte le Procure adottano contro i cronisti che svolgono il lavoro al quale sono tenuti dalla legge professionale e dalla Costituzione: scoprire le notizie, verificarle, riferirle ai cittadini. Un compito e un dovere che i giornalisti italiani svolgono e continueranno a svolgere nonostante tutti i tentativi di farli tacere. ODG LAZIO, GIORNALISTI CHE FANNO LORO DOVERE MESSI ALL'ANGOLO DA MAGISTRATI GOVERNO INTERVENGA "Ancora una volta giornalisti che hanno fatto il loro dovere vengono messi all'angolo dalla magistratura. Si tratta dei colleghi della redazione romana dell'Apcom i quali hanno ricevuto la visita dei carabinieri. Per due ore l'agenzia ha dovuto interrompere il lavoro per permettere ai militi una lunga e minuziosa perquisizione". Lo afferma, in una nota, l'Ordine dei giornalisti del Lazio. "Di che cosa erano responsabili i giornalisti? Soltanto di aver svolto con serietà e professionalità il loro lavoro informando l'opinione pubblica di quanto era accaduto in Campania, e cioè l'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all'arresto della moglie del ministro Mastella e di altri personaggi di spicco della stessa Regione. Semmai -conclude l'Ordine del Lazio- le norme sono state violate da coloro che hanno soffiato le notizie e non da coloro che le hanno correttamente divulgate. È ora che questo continuo stillicidio finisca e per tale ragione l'Ordine dei giornalisti del Lazio chiede che intervengano il governo e le altre autorità competenti".(ADNKRONOS) VITA, SOLIDARIETA' A REDAZIONE APCOM In una breve dichiarazione alla redazione di Articolo21 Vicenzo Vita esprime solidarietà ai giornalisti fatti oggetto di perquisizioni s partire dal caso di APCOM. "Desta un sincero stupore -afferma Vita- che di fronte a tutto quello che sta accadendo né possa far le spese proprio la libertà di informazione." (ADNKRONOS) UNITA', SOLIDARIETA' A COLLEGA APCOM. GRAVE VIOLAZIONE DELLA LIBERTA' DI STAMPA E DEL DIRITTO DI CRONACA "Le giornaliste e i giornalisti de l'Unità esprimono solidarietà al collega Giovanni Tortorolo, caporedattore del servizio politico dell'agenzia ApCom, giornalista stimato per la sua professionalità, che questa mattina è stato invitato a comparire in Procura a Santa Maria Capua Vetere come persona informata dei fatti per aver dato per primo la notizia degli arresti domiciliari a Sandra Lonardo Mastella". "A questo si è aggiunta - si legge in una nota- la perquisizione notturna da parte dei Carabinieri nella redazione romana dell'agenzia. Si tratta di una grave violazione della libertà di stampa, del diritto di cronaca, e del diritto dei cittadini ad essere informati tempestivamente su fatti che riguardano tutta la comunità. Indignati per il carattere intimidatorio di tali episodi, esprimiamo la nostra piena solidarietà al collega e all'ApCom". (ADNKRONOS) CDR DEL 'MANIFESTO' ESPRIME SOLIDARIETA' A TORTOROLO "La perquisizione notturna nella redazione romana dell'agenzia Apcom e il mandato di comparizione per il caporedattore del servizio politico, Giovanni Tortorolo, ordinati dal Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, rappresentano l'ennesima lesione del diritto dei cittadini ad essere informati su fatti rilevanti per la vita democratica". Lo sostiene in una nota diffusa oggi il cdr del 'Manifesto'. "Riferire su indagini che hanno portato alle dimissioni del ministro della Giustizia -aggiunge il Cdr del quotidiano- è un dovere per qualsiasi giornalista degno di questo nome. Alla redazione e a Tortorolo solidarietà incondizionata dal cdr del 'manifesto'". (ADNKRONOS) SOLIDARIETA' UFFICIO STAMPA FI A TORTOROLO L'ufficio stampa di Forza Italia, a nome di tutti i suoi componenti, esprime solidarietà e amicizia al collega Giovanni Tortorolo e alla redazione dell'ap-com, che hanno avuto la sola colpa di svolgere fino in fondo il loro dovere di informare tempestivamente e correttamente l'opinione pubblica. La libertà di stampa e il diritto di cronaca hanno un valore insopprimibile e se un colpevole va individuato, questi non è chi ha pubblicato notizie, che tra l'altro si sono rivelate puntuali e precise, ma l'autore dell'ennesima, gravissima fuga di notizie. (ADNKRONOS) GASPARRI, SOLIDARIETA' A COLLEGHI APCOM ''Esprimo tutta la mia più sentita solidarietà alla redazione dell'agenzia Apcom ed in particolare a Giovanni Tortorolo, destinatario di un mandato a comparire solo per aver svolto, come sempre con precisione e puntualità, il suo lavoro. A lui ed a tutta la redazione va il mio personale sostegno in primo luogo da collega giornalista e poi da politico. Sono convinto infatti che, se di reato si deve parlare, va cercato in chi ha violato il segreto istruttorio e non in chi quotidianamente lavora per difendere il diritto di cronaca e la libertà di stampa''. È quanto ha dichiarato Maurizio Gasparri dell'Ufficio politico di An. (ADNKRONOS) FINOCCHIARO, SOLIDARIETA' A TORTOROLO DEI SENATORI PD. PRESSIONE CUI SONO SOTTOPOSTI NON MUTERA' DETERMINAZIONE GIORNALISTI "A Giovanni Tortorolo e a tutta la redazione dell'agenzia Apcom va la solidarietà mia personale e di tutte le senatrici e i senatori del gruppo del Partito democratico". Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, che aggiunge: "Il principio costituzionale della libertà d'informazione e la necessità di assicurare il diritto di cronaca sono e devono restare i capisaldi di ogni sistema democratico". "Lo scrupolo e la professionalità -prosegue- con i quali Tortorolo e tutti i giornalisti dell'Apcom svolgono quotidianamente il proprio difficile compito sono garanzia della qualità e della correttezza del loro lavoro e siamo certi -conclude Anna Finocchiaro- che l'insolita pressione alla quale sono stati sottoposti non muterà la loro determinazione". (ADNKRONOS) SOLIDARIETA' CDR ADNKRONOS A TORTOROLO Il Comitato di Redazione dell'Adnkronos manifesta piena solidarietà al collega Giovanni Tortorolo dell'Apcom, destinatario di un mandato a comparire emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. (ADNKRONOS) BELLUCCI (PRC), SOLIDARIETA' A TORTOROLO "È inquietante la frequenza con cui nel nostro Paese giornali e giornalisti vengono perquisiti e convocati dal giudice per avere svolto il proprio dovere professionale di informare l'opinione pubblica. La perquisizione dell'agenzia stampa Apcom e la convocazione di Giovanni Tortorolo dal giudice sono l'ennesimo episodio di una serie recente che non può non destare allarme. L'articolo 21 della Costituzione costituisce uno dei cardini del nostro sistema democratico e deve essere garantito e rispettato. Esprimiamo la nostra solidarietà a Giovanni Tortorolo e all'agenzia Apcom". Lo afferma Sergio Bellucci, responsabile Comunicazione e Innovazione tecnologica di Rifondazione Comunista. (ADNKRONOS) PRC, SOLIDARIETA' A TORTOROLO Il gruppo di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea alla Camera "esprime piena solidarietà a Giovanni Tortorolo, giornalista di cui è chiara la professionalità e il valore professionale e a tutta la redazione dell'Apcom''. ''La libertà di stampa -conclude la nota- garantisce il diritto di informare e assicura ai cittadini di essere informati, è garanzia di democrazia e come tale dovrebbe essere tutelata". (ADNKRONOS) RUSSO SPENA, SOLIDARIETA' A TORTOROLO HA FATTO IL SUO LAVORO DIRITTO DI CRONACA VA RISPETTATO E LIBERTA' DI STAMPA FA PARTE DELLA DEMOCRAZIA "Esprimo la mia solidarietà a Giovanni Tortorolo e a tutta la redazione dell'Agenzia Apcom per la perquisizione e l'interrogatorio fatto ai giornalisti dai carabinieri. Il diritto di cronaca deve essere rispettato e la libertà di stampa fa parte di un paese democratico. Tortorolo è solo il 'portavoce' di una notizia, risultata poi fondata, come il suo lavoro richiede". Lo afferma Giovanni Russo Spena, presidente del gruppo Prc al Senato. (ADNKRONOS)

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