"Bisogna avere il coraggio di ribadirlo a voce alta: un giornalista non può essere al tempo stesso spione o fabbricatore di dossier per finalità diverse, anche oscure, da quelle di servire lealmente i lettori con informazioni genuine destinate alla formazione di una libera coscienza pubblica":
lo ha detto il presidente della Federazione della Stampa Franco Siddi secondo il quale "l"arresto del giornalista Guglielmo Sasinini, ex dipendente di Famiglia Cristiana, nell'ambito dell'inchiesta Telecom, sconcerta e assume caratteri inquietanti". "L'inchiesta - prosegue Siddi - infatti parte dagli accertamenti dell'autorità giudiziaria in ordine agli 'attacchi' al computer dell'editorialista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti e dell'ex Ad di Rcs Vittorio Colao. E' di tutta evidenza che, fermo restando la presunzione di innocenza fino a conclusione del processo, i fatti emersi finora nell'inchiesta sono di particolare gravità. E' davvero tempo di offrire ogni tutela e garanzia ai giornalisti rigorosamente impegnati a servire la verità. Chi invece sceglie vie traverse e anche indirettamente danneggia singoli colleghi e la credibilità dell'informazione - conclude Siddi - non può far parte della professione. Ovviamente le responsabilità dei singoli non riguardano i collettivi redazionali". (ANSA)