L'assemblea dei redattori del Messaggero giudica inaccettabile l'annuncio di 33 esuberi e la conseguente attivazione della procedura di mobilità ex l. 223/91 per il personale poligrafico. Il piano, così come è stato presentato, è da respingere sia per le modalità di gestione degli esuberi (sarebbe la prima volta che vengono applicati in azienda licenziamenti collettivi) sia perché la nuova grafica del giornale, così come emerso in queste prime settimane di utilizzo, non rende affatto superfluo il lavoro dell'area preparazione, che resta indispensabile.
I redattori del Messaggero ritengono invece possibile e auspicabile l'impiego di personale che l'azienda considera in esubero per lo svolgimento di attività attualmente affidate all'esterno oppure tuttora in fase di sviluppo (come ad esempio l'infografica, la gestione di video e foto per il sito internet e la web tv.). L'assemblea invita pertanto l'azienda a ritirare immediatamente i licenziamenti e rinnova il proprio sostegno alla Rsu, impegnata in una dura trattativa per scongiurare questa sciagurata eventualità. Inoltre, invita a valutare gli effetti che il prolungarsi della vertenza potrebbe avere sul mercato editoriale, un mercato difficile in cui la qualità del prodotto sarà sempre più determinante. Ricordando che la redazione ha già dato un contributo notevolissimo alla riduzione dei costi, da ultimo con il secondo stato di crisi avviato nel 2012 e ancora da completare, l'assemblea dà mandato al cdr di esplorare, nell'ambito delle intese vigenti fra azienda e giornalisti, possibili forme concrete di solidarietà, che possano favorire un'intesa, in un quadro di sacrifici condivisi da tutti, a partire dai vertici del gruppo. Allo stesso tempo, a sostegno dell'obiettivo ritenuto irrinunciabile di evitare il ricorso ai licenziamenti collettivi, affida al cdr tre giorni di sciopero.