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Sindacale 14 Ott 2010

Il trasferimento di Musolino non esiste. L'ipotesi è stata da tempo bocciata da Cdr e Sindacato. Calabria Ora: "Urge chiarezza non confusione"

«Lucio Musolino, il giovane e coraggioso cronista di Calabria Ora minacciato dalla mafia, è stato trasferito con “effetto immediato” dalla redazione di Reggio Calabria a quella di Lamezia Terme. Il provvedimento è stato firmato dal direttore Piero Sansonetti, all’indomani della partecipazione di Musolino alla trasmissione televisiva Annozero del 7 ottobre». Ad affermarlo, in una nota diffusa dalle agenzie di stampa Agi e Ansa, è il segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria, Ivan Tripodi, secondo il quale “il provvedimento rappresenterebbe una battuta d’arresto del giornalismo d’inchiesta poiché l’attività di Musolino in questi anni ha permesso all’opinione pubblica di conoscere le attività criminali della ‘ndrangheta reggina, ma, anche e soprattutto, ha messo in evidenza gli intrecci inquietanti e nefasti tra ‘ndrangheta e politica, che determinano e condizionano la vita della città di Reggio Calabria”.

«Lucio Musolino, il giovane e coraggioso cronista di Calabria Ora minacciato dalla mafia, è stato trasferito con “effetto immediato” dalla redazione di Reggio Calabria a quella di Lamezia Terme. Il provvedimento è stato firmato dal direttore Piero Sansonetti, all’indomani della partecipazione di Musolino alla trasmissione televisiva Annozero del 7 ottobre». Ad affermarlo, in una nota diffusa dalle agenzie di stampa Agi e Ansa, è il segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria, Ivan Tripodi, secondo il quale “il provvedimento rappresenterebbe una battuta d’arresto del giornalismo d’inchiesta poiché l’attività di Musolino in questi anni ha permesso all’opinione pubblica di conoscere le attività criminali della ‘ndrangheta reggina, ma, anche e soprattutto, ha messo in evidenza gli intrecci inquietanti e nefasti tra ‘ndrangheta e politica, che determinano e condizionano la vita della città di Reggio Calabria”.

Nella trasmissione Annozero Musolino raccontò di un rapporto del Ros che riguardava la partecipazione dell’allora sindaco di Reggio Calabria, oggi presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ad una cena per festeggiare l’anniversario di matrimonio dei genitori di un imprenditore poi arrestato nell’Operazione Meta, banchetto cui era presente il boss Cosimo Alvaro, oggi latitante.
 “Riteniamo molto grave la decisione di trasferire Musolino lontano da Reggio – scrive Tripodi – poiché ciò si configura come una sorta di provvedimento disciplinare e non, certamente, come un’iniziativa tesa a tutelare l’incolumità del cronista perché di questo devono occuparsi le forze dell’ordine».
Sulla vicenda, il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, interviene (http://www.giornalisticalabria.it/) per chiarire che non esiste alcun provvedimento di trasferimento del giornalista firmato dal direttore di Calabria Ora, Piero Sansonetti. Né risponde al vero che lo stesso provvedimento sarebbe stato assunto all’indomani della partecipazione di Musolino alla trasmissione televisiva Annozero. L’ipotesi di trasferimento è, invece, contenuta in una bozza aziendale di qualche mese fa (recante il nome ma non la firma di Sansonetti), contenente varie proposte, sulle quali il Comitato di redazione di Calabria Ora (Rosa Maria Aquino, Alessandro Bozzo, Antonio Cantisani, Ivano Granato, Claudio Labate) ed il Sindacato dei Giornalisti della Calabria hanno espresso parere negativo. Ricordando che l’articolo 22 del contratto collettivo di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi, quando non vi sia il consenso dell’interessato, impone il parere obbligatorio del Comitato di redazione per i trasferimenti superiori a 40 chilometri, Carlo Parisi sottolinea che la questione è stata da tempo risolta, ma non resa nota su espressa richiesta degli interessati.
Il segretario del Sindacato de Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, come più volte espresso sia in occasione degli incontri con il Comitato di redazione, l’assemblea dei giornalisti, il direttore e l’editore, sia all’indomani della puntata di Annozero, ribadisce, quindi, la piena e convinta solidarietà a Lucio Musolino ed ai giornalisti di Calabria Ora. Giornalisti che, grazie al nuovo Comitato di redazione, che sta interpretando alla lettera il proprio ruolo in difesa dei colleghi, non hanno certo bisogno di difese d’ufficio che, in una regione avvelenata come la Calabria, rischiano soltanto di aggiungere confusione all’imperante clima di sospetto. Dispiace, infine, che a sollevare il caso sia stato un collega come Ivan Tripodi che, prima di interpretare il ruolo del politico (e, siamo certi, sarà imitato nell’esempio dai soliti professionisti del comunicato antimafia), avrebbe forse fatto meglio a verificare le notizie alla fonte. Ovvero al Sindacato dei Giornalisti della Calabria, cui è iscritto”.
A Piero Sansonetti, infine, un consiglio: faccia subito chiarezza impedendo la circolazione di documenti apocrifi che, giustamente, possono lasciare spazio a varie interpretazioni. Alla cosiddetta “società civile”, invece, la raccomandazione di stare sempre dalla parte di tutti i cittadini, quindi anche dei giornalisti. Da qualche anno a questa parte, trasferimenti ingiustificati, licenziamenti, allegri concorsi nella pubblica amministrazione ed assunzioni per chiamata diretta hanno visto il Sindacato dei Giornalisti della Calabria impegnato da solo in difesa dei colleghi. In tutte le sedi e le aule giudiziarie. Senza che alcuno abbia mai avvertito il bisogno di manifestare il proprio dissenso o, quantomeno, esprimere un sentimento di solidarietà.

 

@fnsisocial

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