Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, esprime piena e convinta solidarietà ai giornalisti de “Il Quotidiano della Calabria” impegnati in una drammatica vertenza con l’editore che, a causa del disavanzo economico dell’ultimo bilancio, minaccia di chiedere al Ministero del Lavoro lo stato di crisi aziendale per avviare le procedure di cassa integrazione.
Il Sindacato dei Giornalisti della Calabria, al fianco dei giornalisti che hanno proclamato lo stato di agitazione, concorda, infatti, con il Comitato di Redazione e l’Assemblea generale, nel respingere il piano di risanamento proposto dall’editore e dal direttore editoriale “perché fondato su premesse non condivisibili”. Esprimendo apprezzamento per il serio e responsabile lavoro svolto dal Comitato di Redazione, che ha presentato ben due circostanziate proposte alternative, finalizzate alla riduzione dei costi anche con pesanti sacrifici per i giornalisti, Carlo Parisi ricorda che non è certamente attraverso la riduzione del personale e dei servizi che si rilancia una testata, più volte ammonita sul serio rischio rappresentato dalla vertiginosa crescita del corpo redazionale che ha, ormai, raggiunto le 49 unità e nella maggior parte dei casi non può più beneficiare delle agevolazioni concesse per assumere i disoccupati nel Mezzogiorno. Il segretario dei Sindacato dei Giornalisti della Calabria sottolinea anche il grave rischio rappresentato dall’esercito di collaboratori che, dopo anni di intenso lavoro, rivendicano il giusto riconoscimento di un trattamento economico dignitoso e di un minimo di tutela previdenziale ed assistenziale. Se l’azienda registra una perdita di circa 650 mila euro nell’ultimo bilancio, l’Assemblea dei Giornalisti de “Il Quotidiano della Calabria” denuncia, infatti, che “sul piano dei numeri risulta falsato il rapporto pagine/redattori”. Inoltre, sul piano delle responsabilità, “il corpo giornalistico rappresenta l’unica voce sana e con prospettive di crescita di questa azienda, eppure in base al piano presentato è l’unica a pagare le conseguenze di una crisi economica la cui genesi continua a rimanere indecifrabile, posto che fino a pochi mesi fa si è continuato a procedere ad assunzioni e promozioni”. Non a caso, l’Assemblea dei Giornalisti chiede di “conoscere in che termini e modalità gli altri segmenti dell’azienda saranno chiamati a pagare lo stato di crisi che viene prospettato”. Evidenziando che “il piano editoriale presentato implica irrimediabilmente il venir meno di una serie di servizi e un arretramento sulla qualità complessiva del giornale”, l’Assemblea dei Giornalisti, affiancata dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria, chiede “il prosieguo delle trattative al fine di verificare soluzioni alternative allo stato di crisi che garantiscano gli attuali livelli occupazionali, ispirandosi al principio di solidarietà espresso nella proposta avanzata dal Comitato di Redazione e le esigenze di contenimento dei costi”.