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Un momento dell'incontro di Pescara
Giornalisti 01 Apr 2016

Il segretario Lorusso a Pescara: «Per uscire dalla crisi occorre investire sulla qualità  dell'informazione»

Le trattative per il rinnovo contrattuale e il recente accordo di proroga siglato da Fnsi e Fieg, la crisi dell’editoria, da cui si può uscire solo puntando su un’informazione di qualità, la necessità di nuove regole per il settore e per la professione. Questi alcuni dei temi toccati dal segretario generale Raffaele Lorusso nel corso di un incontro con i giornalisti abruzzesi a Pescara. «Senza qualità, l'informazione professionale non ha più ragion d'essere», ha detto Lorusso.

«La proroga del contratto nazionale di lavoro giornalistico era nell'ordine delle cose perché essendo stata intavolata ed avviata una trattativa e non essendo ancora chiaro il quadro normativo generale nel quale poi le regole della professione stabile dal contratto andranno a inserirsi,  è necessario un ulteriore approfondimento. Il contratto dovrà appunto inserirsi in un quadro molto più generale che sarà ridisegnato dalla nuova legge sull'editoria».
Così il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso, ha commentato, a margine di un incontro a Pescara, la firma dell’accordo con cui Fnsi e Fieg hanno prorogato fino al 30 settembre 2016 la validità del contratto di lavoro in vigore.
«La nuova legge sull'editoria - ha aggiunto Lorusso – è stata approvata dalla Camera e adesso è arrivata al Senato dove deve essere calendarizzata. Sappiamo soltanto che è stata assegnata alla I Commissione, poi ci saranno tutti i passaggi previsti dai regolamenti anche in Senato».
Nel corso della riunione abruzzese, il segretario generale ha poi affrontato altri argomenti oltre alla trattativa sul rinnovo contrattuale, tra cui la crisi del settore, l’accesso alla professione, il diritto a condizioni di lavoro e di reddito adeguate.
«L'Abruzzo – ha detto – non si distingue dal resto del Paese perché il settore dell'editoria è ancora immerso in una crisi di natura strutturale dalla quale, secondo noi, si può venir fuori da una parte ridisegnando l'impianto normativo che deve regolare il sistema nel suo complesso, dall'altro intavolando un confronto con gli editori, e quindi con le aziende editoriali, basato sull’importanza e sull'assoluta centralità dell'informazione di qualità, perché senza qualità l'informazione professionale non ha più ragion d'essere».
Rispondendo poi alla domanda sulla questione dei giornalisti sottopagati, il segretario Lorusso ha sostenuto che «c'è innanzitutto un problema di rivedere le regole di accesso alla professione, non nel senso di renderle più restrittive, perché tutte le professioni, in linea con quelle che sono le direttive dell'Unione europea, devono essere appunto liberamente accessibili. Il problema non è la libertà di accesso alla professione ma le regole con le quali si deve rimanere all'interno della professione. È chiaro che qui non è in discussione l'abilitazione all'esercizio della professione, quanto appunto la distinzione tra chi è abilitato all'esercizio della professione e chi la professione la esercita realmente, effettivamente. Da questo punto di vista la realtà del mercato del lavoro è molto diversa rispetto a quella del numero di coloro che la professione in qualche modo potrebbero esercitarla». (Agi – Pescara, 1 aprile 2016)

Giornalisti: Lorusso, priorità è occupazione, non i soldi
"Abbiamo parlato di tutto, tranne che di soldi: la priorità del nuovo contratto è l'occupazione, cercando di creare percorsi di inclusione sostenibili economicamente anche per le imprese, individuando nuove mansioni e qualifiche del lavoro e agevolando il turnover". Lo ha sostenuto il segretario nazionale del Fnsi, Raffaele Lorusso, nel corso di un incontro con i giornalisti organizzato a Pescara dal Sindacato Giornalisti Abruzzesi.
"Bisogna pensare - ha spiegato - alla inclusività, dando la possibilità di entrare nel recinto del contratto a tutti quei colleghi che ogni giorno fanno questo lavoro: dobbiamo avere la forza, ma anche l'ambizione, di andare noi a recuperare tutte le forze di lavoro giornalistico così come sono già di fatto articolate. Stiamo per esempio pensando ad una regolamentazione contrattuale, l'abbiamo messa in piedi con l'Uspi, che consenta di far emergere rapporti che oggi sono in nero, tutti quei colleghi che lavorano in siti online che non sono collegati a testate quotidiane. Vogliamo dare loro la previdenza, l'assistenza sanitaria e i diritti minimi sindacali".
Secondo Lorusso il negoziato contrattuale "non può servire soltanto a parlare, come si deve fare per carità, di come riformiamo i singoli istituti contrattuali: deve anche servire ad avviare un confronto con gli editori su che cosa è l'informazione oggi, su come loro vogliono e intendono investire sulla qualità, l'unica cosa che può salvarci". (Ansa – Pescara, 1 aprile 2016)

Editoria: Fnsi, fare campagna lettura giornali in scuole
Bisogna ripartire dalla scuola con una campagna degli editori per promuovere la lettura dei giornali già dalla scuola media: a lanciare l'idea è il segretario nazionale della Fnsi, Raffaele Lorusso, nel corso del suo intervento in un incontro con i giornalisti organizzato a Pescara dal Sindacato Giornalisti Abruzzesi.
"Io non credo - ha ipotizzato Lorusso - che al mondo Fieg costerebbe tanto fare una campagna in cui mette a disposizione delle scuole un certo numero di tablet per farci arrivare un certo numero di giornali ogni giorno: sono convinto che se questa cosa qui si facesse già dalle medie, a partire dalla prima superiore, almeno a un quotidiano, quei ragazzi lì si andranno ad abbonare o lo andranno ad acquistare".
"Bisogna creare - ha sottolineato - una cultura che educhi alla lettura. Gli editori devono infatti farsi carico di quella fetta di lettori che hanno perso, che dovrebbe essere la loro prima preoccupazione come imprenditori, formando una nuova generazione di lettori: parliamoci chiaro qui la gente che legge i quotidiani ha i capelli sempre più bianchi, i giovani non leggono". (Ansa – Pescara, 1 aprile 2016)

Editoria: Lorusso, incentivare sforzi trasformazione agenzie
"Mi auguro che la moratoria serva a riorganizzare seriamente il sistema, modernizzandolo, prendendo anche atto che il ruolo delle agenzie è cambiato rispetto a quello tradizionale. Mi auguro che questa moratoria serva da una parte anche a incentivare gli sforzi di trasformazione che le agenzie stanno facendo, dall'altra a costruire un sistema che garantisca comunque i livelli occupazionali". Lo ha detto il segretario della Federazione nazionale della stampa, Raffaele Lorusso.
"Secondo me - ha proseguito - le due cose si possono fare, certo bisogna lavorarci molto e non ci si deve ridurre all'ultimo momento come è successo l'anno scorso, che a fine anno ci siamo ritrovati con una moratoria. Bisogna mettersi a lavorare subito per dare una 'mission' a questo settore e ridisegnare il rapporto delle agenzie con il Governo, con il pubblico".
Secondo Lorusso il Governo "ha sempre negato di avere chiesto delle fusioni: è chiaro che le fusioni devono essere il frutto della libera volontà di due imprenditori di creare una sola società".
"Da questo punto di vista - ha spiegato - bisognacapire se ci sono delle scelte imprenditoriali, però sicuramente possiamo dire la nostra quando queste scelte hanno un impatto sull'autonomia delle testate e sull'occupazione".
"Un'agenzia come l'Ansa, ad esempio - ha sottolineato Lorusso - dovrebbe valorizzare la sua rete radicata su tutto il territorio nazionale. Quindi bisogna ripartire dalla redazione centrale, collegandola con tutto quello che ha costruito nelle 20 regioni. Poi va assolutamente potenziata l'informazione e la presenza all'estero, anche perché molto spesso la sede Ansa diventa una seconda ambasciata italiana all'estero. Bisogna semmai ripensare il flusso delle notizie, concentrarsi di più sull'informazione specialistica, ma sarebbe un errore smantellare la rete". (Ansa - Pescara, 1 marzo 2016)

Foto: Pina Manente (via Facebook)

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