CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Da sinistra: Matteo Naccari, Andrea Mari, Valentina Iorio e Vania Vorcelli
Valentina Iorio con Rosy Bindi
Rosy Bindi fra Vania Vorcelli e Andrea Mari
Premi e Concorsi 12 Set 2025

Il premio 'Pio La Torre 2025' per il giornalismo a Valentina Iorio

Menzioni speciali sono state assegnate a Vania Vorcelli e Andrea Mari, dell'agenzia Dire, e Fabio Geraci del Giornale di Sicilia. Premiati anche Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico (FC), per la categoria amministratori pubblici e Alfonso De Patto, delegato della Filt Cgil di Cosenza, per la categoria sindacalisti. Il segretario aggiunto Fnsi, Matteo Naccari: «Occorre un impegno comune per rafforzare la presenza della stampa sul territorio, tutelando e pagando meglio i giornalisti: solo così si combattono mafia e corruzione».

Sono Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico (FC) per la categoria amministratori pubblici; Alfonso De Patto, delegato della Filt Cgil di Cosenza, per la categoria sindacalisti; e Valentina Iorio del Corriere della Sera, per la categoria giornalisti, i vincitori della nona edizione del Premio Pio La Torre. Menzioni speciali sono state assegnate ad Alessandro Conte, sindaco di Melissano (LE) e a Dario Vassallo, fratello del 'sindaco pescatore' Angelo, fra gli amministratori pubblici; Lucia La Penna, Segretaria Generale Flai-Cgil di Taranto, e Alessandro Sipolo (categoria sindacalisti); e Vania Vorcelli e Andrea Mari, dell'agenzia Dire, e Fabio Geraci, del Giornale di Sicilia, per i giornalisti.

Il Premio, dedicato alla memoria di Pio La Torre, ucciso da Cosa nostra a Palermo il 30 aprile 1982 insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo, è promosso da Avviso Pubblico, Cgil nazionale e Federazione nazionale della Stampa italiana al fine di valorizzare le storie di sindacalisti, amministratori locali, dipendenti pubblici e cronisti che si sono contraddistinti per la difesa della democrazia e per la diffusione di una cultura della legalità, della responsabilità e della cittadinanza responsabile.

La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 12 settembre 2025 a Bologna. Per la prima volta è stata anche assegnata la borsa di studio dedicata al sindacalista Luciano Silvestri.

In apertura della giornata, nell'ambito della Summer School 'Lavoro e Legalità' dell'Università di Bologna, si è tenuto il dibattito dal titolo 'Legalità, Sicurezza, Giustizia. La Via Costituzionale'. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Matteo Lepore e del figlio di Pio La Torre, Franco La Torre, ha introdotto i lavori Lara Ghiglione, Segretaria confederale Cgil. L'incontro è stato presieduto dalla professoressa Stefania Pellegrini.

«Il Premio Pio La Torre - ha dichiarato Ghiglione - nasce dalla memoria, ma vive nell'impegno quotidiano di chi, con coraggio e coerenza, si batte contro ogni forma di illegalità. La lotta alle mafie è un impegno collettivo, coinvolge istituzioni, società civile, scuola, università, giornalismo libero, mondo del lavoro. Ognuno ha una parte di responsabilità, perché la forza delle mafie si nutre di indifferenza e solitudine, mentre arretra quando trova di fronte comunità unite, organizzate e consapevoli. Come Cgil sappiamo che non c'è legalità senza diritti: precarietà, sfruttamento, ricattabilità non sono solo ferite per i lavoratori e le lavoratrici, sono terreno fertile per l’illegalità, spazi che le mafie occupano per controllare interi settori economici e sociali. Per questo portiamo avanti ogni giorno la battaglia per un lavoro tutelato, sicuro, contrattualizzato, perché la dignità delle persone è la prima forma di resistenza alla criminalità».

Al dibattito, i cui lavori sono stati conclusi dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, hanno partecipato Rosy Bindi, già presidente della Commissione parlamentare Antimafia XVII Legislatura, Matteo Naccari, segretario generale aggiunto della Fnsi, Roberto Montà, presidente Avviso Pubblico, e Rocco Maruotti, segretario generale Anm.

«Premi come questo - ha detto Naccari - servono per dare voce a giornalisti che ogni giorno lavorano nelle piccole e grandi redazioni, che si occupano di sindacato e di mafia, garantendo informazione di qualità. Occorre un impegno comune per rafforzare la presenza della stampa sul territorio, tutelando e pagando meglio i giornalisti: solo così si combattono mafia e corruzione, che non sono sconfitte come dimostrano i dati delle minacce a giornalisti e amministratori pubblici».

Per Roberto Montà, infine, «ricordare Pio La Torre significa richiamare alla memoria la lucidità di chi aveva visto per tempo ciò che altri non volevano o sapevano vedere: il filo che lega mafie e politica, soprattutto nelle comunità locali. Un legame che si alimenta di scambi, di consensi e di affari che piegano l'interesse collettivo a vantaggio di pochi, corrodendo lentamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. 'Ora tocca a noi', per usare un messaggio di Pio La Torre, denunciare questi meccanismi e mostrare che non è possibile conciliare legalità e interesse collettivo con un sistema che trasforma i diritti in favori. La democrazia va difesa con coraggio e responsabilità, scegliendo da che parte stare, senza ambiguità e scorciatoie. È questo il tributo più autentico che possiamo rendere a Pio La Torre: far vivere la sua intuizione dentro le pratiche quotidiane della politica e della società civile».

Alla consegna dei premi hanno partecipato anche Emilio Miceli, presidente del Centro Studi Pio La Torre, e Alessio Festi, responsabile Cgil per le Politiche della Legalità e Sicurezza, coordinati da Maurizio Viscione della Cgil nazionale.

MULTIMEDIA
Su Collettiva.it è possibile rivedere la diretta del convegno.

@fnsisocial

Articoli correlati