L'Assostampa Fvg denuncia la situazione venutasi a creare al "Piccolo" di Trieste, dove l'editore ha deciso di potenziare e arricchire il sito Internet del giornale senza il coinvolgimento della redazione.
Ciò nonostante il Cdr e i giornalisti del quotidiano triestino avessero da tempo segnalato la necessità di puntare allo sviluppo del giornale, anche sfruttando le nuove tecnologie. Una situazione in buona parte analoga è quella del Messaggero Veneto di Udine, dove la stessa operazione è stata portata avanti con il coinvolgimento a titolo personale e volontaristico solo di pochi colleghi. L'Editoriale Friuli Venezia Giulia - che pubblica i due quotidiani regionali e fa parte del Gruppo Espresso Repubblica - evidentemente non ritiene centrale il ruolo delle redazioni, non investe sulle stesse, e quando avvia politiche di sviluppo preferisce farlo senza il coinvolgimento dei suoi giornalisti, chiamati da anni a carichi di lavoro sempre maggiori. Ma ecco il comunicato del Cdr del "Piccolo": "Il sito Internet del "Piccolo" è stato dotato di una nuova, diversa configurazione, che in particolare punta sulla interattività con i suoi lettori e su un uso diverso del notiziario. Purtroppo questo progetto editoriale è stato avviato senza il coinvolgimento della redazione del giornale, che pure già un anno fa ne aveva suggerito la realizzazione in quanto consapevole della grande importanza e del ruolo che nel futuro questo nuovo medium editoriale assumerà. Grande rammarico dunque, e certo un’occasione perduta per dotare questo strumento di tutta l’enorme potenzialità di cui potrebbe disporre coinvolgendo in modo pieno e diretto la redazione. L’assemblea dei redattori del "Piccolo" si dissocia quindi dall’iniziativa ed esprime forte preoccupazione per l’atteggiamento dell’editore che finora ha investito sul giornale solo chiedendo uno sforzo lavorativo maggiore ai suoi giornalisti e che nella prima occasione in cui dopo anni della sua presenza a Trieste imposta una nuova, concreta iniziativa giornalistica di sviluppo lo fa senza coinvolgere i suoi giornalisti; l’avvia mentre il nodo dell’intermedialità è ancora uno dei temi più importanti di un contratto di lavoro nazionale che gli editori non vogliono ancora nemmeno iniziare a discutere a oltre due anni dalla scadenza di quello vecchio; ne anticipa intempestivamente l’introduzione mentre le stesse problematiche sono state appena inserite nell’agenda di un confronto aperto tra il gruppo Espresso - di cui anche il "Piccolo" fa parte - e i giornalisti del giornale leader del gruppo Repubblica. L’Assemblea dei redattori del "Piccolo" esprime quindi un giudizio fortemente negativo su questo modo di procedere dell’editore che mortifica il ruolo e la funzione dei suoi giornalisti, limita le potenzialità e quindi la redditività stessa del nuovo investimento editoriale, contribuisce a rendere ancora più precarie le già difficili relazioni sindacali".