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Editoria 15 Dic 2010

Il ministro Romani: “Ok ad una proroga sul divieto incroci stampa-tv” Norma nel milleproroghe, pensiamo a scadenza temporanea

Il Governo inserirà con ogni probabilità nel milleproroghe la proroga del divieto di incroci proprietari tra stampa e tv in scadenza il prossimo 31 dicembre. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, avvicinato dai cronisti, a margine di un incontro con Confindustria con il ministro delle infrastrutture indiano.

Il Governo inserirà con ogni probabilità nel milleproroghe la proroga del divieto di incroci proprietari tra stampa e tv in scadenza il prossimo 31 dicembre. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, avvicinato dai cronisti, a margine di un incontro con Confindustria con il ministro delle infrastrutture indiano.

I nuovi limiti avranno probabilmente scadenza temporanea. (ANSA)

EDITORIA: GENTILONI, OK PROROGA, ERA IN PROPOSTA OPPOSIZIONI

''Aspetto di vedere il testo del decreto, ma intanto prendo atto dell'impegno del ministro Romani'': lo dichiara il responsabile del Forum Comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni.

''La proroga del divieto di acquisto dei giornali da parte dei grandi broadcaster tv era stata proposta con un disegno di legge di tutte le opposizioni nello scorso mese di aprile'', sottolinea Gentiloni.

''La scadenza del divieto inserito nella legge Gasparri costituisce, infatti, una potenziale minaccia all'autonomia della carta stampata, visto l'abnorme concentrazione televisiva che, d'altra parte, si accompagna al conflitto di interessi'', osserva il responsabile del Forum Comunicazioni del Pd.

'La richiesta di una proroga era stata sollecitata nelle scorse settimane anche da una formale segnalazione di Agcom, e quindi mi aspetto che alle dichiarazioni di Romani corrispondano i fatti nel prossimo Milleproroghe'', conclude Gentiloni. (ANSA)

DIVIETO INCROCI,COSA PREVEDE LA GASPARRI

PARTECIPAZIONI IN QUOTIDIANI VIETATE PER CHI HA PIU' DI UNA RETE

Il divieto di incroci tra il settore della stampa e quello della televisione, che il governo ha

annunciato di voler prorogare, scade il 31 dicembre prossimo in base a quanto previsto dalla legge Gasparri.

La proroga del divieto, con un intervento legislativo, era stata sollecitata in una comunicazione del 24 novembre 2010, inviata dall'Agcom al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Secondo l'Autorità ''il mantenimento della normativa sui limiti antitrust incrociati stampa-tv può a pieno titolo rientrare tra gli interventi consentiti al legislatore per il mantenimento della concorrenzialità e del pluralismo del sistema dell'informazione, anche alla luce del confronto con i principali Paesi europei''.

L'originaria disposizione sul divieto, contenuta nella legge Mammi' del 1990, era stata modificata dalla Gasparri, approvata il 3 maggio 2004. Secondo la norma, i soggetti che esercitano l'attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. Tale divieto si applica anche alle imprese controllate, controllanti o collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile.

La norma è confluita, in sede di riordino e coordinamento della legislazione in materia radiotelevisiva, nel Testo unico della radiotelevisione del 2005, il quale è stato di recente modificato dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici del 15 marzo 2010, che ha mantenuto inalterata la disposizione sugli incroci di stampa e tv.

L'Agcom, nel suo ultimo intervento, aveva ricordato che ''la disposizione in materia di limiti antitrust è stata sin dall'inizio concepita dal legislatore a tutela del pluralismo dei mezzi di comunicazione e di informazione, sulla base delle indicazioni date dalla Corte Costituzionale''. ''La scadenza del divieto in questione - scriveva ancora l'Autorità - risulta di particolare rilevanza ai fini del pluralismo, in considerazione del fatto che la televisione risulta il mezzo principale di informazione, seguita dai quotidiani, che rappresentano la

seconda fonte di informazione utilizzata in Italia''. (ANSA)

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