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Fnsi 22 Dic 2004

Il gruppo "L'Espresso" ha acquistato "Rete A" per 115 milioni. Gasparri: "Il tempo è galantuomo. L'operazione dimostra la validità della mia legge". Serventi Longhi: "Importante novità, ora il gruppo chiarisca il progetto editoriale".

Il gruppo "L'Espresso" ha acquistato "Rete A" per 115 milioni. Gasparri: "Il tempo è galantuomo. L'operazione dimostra la validità della mia legge". Serventi Longhi: "Importante novità, ora il gruppo chiarisca il progetto editoriale". Giulietti (Ds): "La legge Gasparri non c'entra"

Il gruppo "L'Espresso" ha acquistato "Rete A" per 115 milioni. Gasparri: "Il tempo è galantuomo. L'operazione dimostra la validità della mia legge". Serventi Longhi: "Importante novità, ora il gruppo chiarisca il progetto editoriale". Giulietti (Ds): "La legge Gasparri non c'entra"

Il gruppo "L'Espresso" ha acquistato dall'editore Alberto Peruzzo il 100% dell'emittente televisiva nazionale Rete A per 115 milioni di euro. Lo si legge in una nota. L'obiettivo dei prossimi tre anni, spiega "L'Espresso" in merito all'accordo per l'acquisizione di Rete A, è quello di raddoppiare i ricavi netti dell'emittente, ora pari a circa 20 milioni di euro. La società prevede anche una forte accelerazione dei ricavi collaterali e, in termini di margine l'obiettivo sempre a tre anni è quello di triplicare l'incidenza del risultato operativo sul fatturato, oggi del 10%, per arrivare a 30-35%. L'acquisizione verrà finanziata con parte delle risorse rese disponibili dalla recente emissione obbligazionaria di 300 milioni ed è naturalmente subordinata all'ottenimento delle previste autorizzazioni. Nel periodo transitorio la gestione continuerà ad essere portata avanti dall'editore Alberto Peruzzo. Rete A trasmette sull'intero territorio nazionale in tecnologia analogica ed è autorizzata alla futura trasmissione in tecnologia digitale. La diffusione analogica copre circa l'80% della popolazione italiana. La società incassa 5 milioni di euro e ha un cash flow positivo e in crescita. Ha inoltre già varato un progetto per coprire almeno il 50% della popolazione con il segnale digitale. L'ascolto è in crescita e le rilevazioni Eurisko dell'ultimo trimestre attribuiscono a Rete A oltre 7,5 milioni di contatti settimanali. «Con questa acquisizione il gruppo Espresso - afferma la società editrice rendendo nota l'operazione - entra nel settore della televisione analogica e digitale terrestre per realizzare un progetto di Rete A prevalente programmazione musicale dedicata ai giovani sfruttando i marchi e il know how delle proprie Radio Dj e Radio Capital». L'intera operazione sarà presentata domani alla comunità finanziaria in conference call dall'amministratore delegato dell'Espresso, Marco Benedetto. (ANSA). «Il tempo è galantuomo». Così il ministro Maurizio Gasparri ha commentato l'acquisto da parte del gruppo L'Espresso di Rete A, «che dimostra la validità della nuova legge sul sistema radiotelevisivo che porta il mio nome». «Questa operazione - ha aggiunto a margine dell'inaugurazione dell'ufficio postale di piazza San Silvestro - è interessante perchè dimostra l'uso virtuoso della nuova legge anche da parte di un gruppo editoriale che la criticava apertamente». (ANSA). Per il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, «la notizia dell'acquisto di Rete A da parte del gruppo L'Espresso rappresenta una importante novità nel panorama dell'editoria italiana». «Dopo gli investimenti che alcune società editrici, tra le quali L'Espresso, hanno fatto nel settore della radiofonia - sottolinea Serventi in una nota - l'acquisto di Rete A da parte di uno dei più importanti editori di quotidiani e periodici di una rete televisiva nazionale apre nuovi scenari nel sistema delle comunicazioni». Rete A, ricorda il segretario della Fnsi, «è presente sull'analogico e sul digitale terrestre, ma il precedente proprietario ne aveva fatto una emittente quasi esclusivamente musicale. Sarebbe adesso opportuno conoscere nel dettaglio il progetto editoriale dell'Espresso, e cioè se un gruppo che investe soprattutto nell'informazione intenda solo limitarsi al settore dell'intrattenimento musicale. In caso contrario occorre acquisire un progetto che precisi i termini, anche rispetto all'utilizzo di sinergie con altre iniziative editoriali dello stesso gruppo, i tempi e le finalità complessive. Tenendo conto naturalmente dell'esigenza che siano sempre rispettati i contratti e le regole vigenti nel sistema della comunicazione». «Ciò precisato - conclude Serventi - nulla cambia per quanto riguarda un sistema nel quale, nell'analogico e nel digitale, nelle televisioni e nell'editoria, permangono squilibri difficilmente colmabili a vantaggio dei soggetti che rastrellano la stragrande maggioranza delle risorse pubblicitarie». (ANSA). La "gioia natalizia" del ministro Gasparri alla notizia dell'acquisto di Rete A da parte del gruppo Espresso è ingiustificata. Lo afferma in una nota Giuseppe Giulietti, parlamentare Ds, che contesta la tesi dell'esponente di An, il quale ha sostenuto che "senza la sua legge tale operazione non sarebbe stata possibile. Così non è e così non era", sostiene Guilietti, "tale operazione sarebbe stata possibile anche con le precedenti normative, tanto è vero che grandi lobbies editoriali sono già proprietarie d'importanti catene radiofoniche. La vera questione è rappresentata invece dalla possibilità di entrare o meno nel mercato della tv generalista, cosa che non è accaduta neanche in questo caso, che è caratterizzata da un duopolio con un solo proprietario che ha sin qui 'sconsigliato' ai gruppi editoriali qualsiasi operazione in merito". Secondo Giulietti "i grandi gruppi tv, cioè uno solo, grazie alla legge Gasparri, potranno fare un solo boccone dei gruppi editoriali". L'esponente della Quercia chiede misure di 'disaffollamento' per favorire l'ingresso dei grandi gruppi editoriali di entrare anche "nel mercato di riferimento del presidente del consiglio editore, cosa attualmente resa impossibile dalla inedita concentrazione di risorse pubblicitarie in pochissime e potentissime mani". "Tali misure - spiega Giulietti - potrebbero essere introdotte, con carattere di assoluta urgenza, già nella legge sull'editoria attualmente in discussione alla Camera e che, per ora non prevede tali misure. A questo proposito - conclude - alla ripresa dei lavori, il gruppo Ds d'intesa con tutti i gruppi di opposizione chiederà che la legge sulla editoria, opportunamente emendata e rifinanziata, sia immediatamente portata alla approvazione delle Camere". (Apcom)

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