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Sindacale 18 Feb 2009

Il Gruppo Class propone ai 400 dipendenti di autoridursi lo stipendio La Fnsi e l’Assostampa Lombarda e Romana: “Comportamento illegittimo”La replica dell'azienda: "Nessuna violazione delle regole sindacali"

“La Fnsi, con l’Alg e l’Asr, considera gravissimo e fuori da ogni corretta regola sindacale e contrattuale il comportamento del Gruppo Class, editore di testate come ItaliaOggi, Mf/Milano Finanza, Class, Capital, Luna, del canale tv digitale Cnbc e di Radio Classica, che per fronteggiare una presunta crisi ha chiesto ai propri giornalisti e a tutti gli oltre 400 dipendenti un taglio volontario e su base individuale degli stipendi, con la promessa di evitare interventi più traumatici sugli organici aziendali.

“La Fnsi, con l’Alg e l’Asr, considera gravissimo e fuori da ogni corretta regola sindacale e contrattuale il comportamento del Gruppo Class, editore di testate come ItaliaOggi, Mf/Milano Finanza, Class, Capital, Luna, del canale tv digitale Cnbc e di Radio Classica, che per fronteggiare una presunta crisi ha chiesto ai propri giornalisti e a tutti gli oltre 400 dipendenti un taglio volontario e su base individuale degli stipendi, con la promessa di evitare interventi più traumatici sugli organici aziendali.

Una operazione incomprensibile per un gruppo come Class Editori, che è quotato alla Borsa di Milano e che fa della trasparenza dei comportamenti delle imprese uno dei temi più cari all’informazione finanziaria condotta dalle sue testate. La richiesta di riduzione volontaria degli stipendi non risponde infatti a nessuna previsione sindacale e di legge di intervento a sostegno di aziende editoriali in difficoltà e sembrerebbe inoltre configurarsi come una sorta di prestito dei singoli dipendenti all’azienda, a fronte di future assegnazioni di azioni del gruppo. Il Sindacato dei giornalisti è vicino alle colleghe e ai colleghi del Gruppo Class, comprensibilmente preoccupati della situazione economica della propria azienda e della stabilità del proprio posto di lavoro. Diffida gli amministratori di Class Editori dal proseguire nell’iniziativa, in qualsiasi società del gruppo. E chiede un incontro urgente ai vertici aziendali per valutare ogni iniziativa sindacale, a norma di legge, capace di garantire il futuro delle testate e la salvaguardia degli organici redazionali”. (ANSA) - ROMA, 18 FEB - ''Class Editori, non ha commesso nessuna violazione di regola sindacale, anzi coinvolgendo tutti i lavoratori nell'analisi della crisi globale, della crisi del settore editoriale e degli effetti, anche prospettici, sulla casa editrice ha intrapreso, com'e' nella tradizione della nostra azienda fondata da chi vi lavora e partecipata dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, il metodo piu' rispettoso possibile dei diritti di ciascuno''. Cosi' il gruppo editoriale risponde alla nota con la quale il sindacato dei giornalisti ha contestato la richiesta di taglio degli stipendi dei dipendenti. ''Quanto alle temerarie affermazioni degli organismi sindacali sulla presunta non trasparenza di Class Editori, societa' quotata in borsa - continua il comunicato -, le rispettabili organizzazioni sindacali dovrebbero sapere che al mercato si comunicano informazioni certe e non piani in elaborazione come quello di cui stiamo parlando, anche se gia' condiviso dalla stragrande maggioranza dei lavoratori. Quindi, casomai, violazioni delle leggi del mercato le ha commesse il sindacato rendendo pubbliche indiscrezioni e non notizie definite. Il fatto che l'ipotesi di volontaria riduzione dei compensi (non per inesistenti 400 lavoratori, come affermato, bensi' per 284, quanti formano l'organico, direttori e dirigenti compresi) 'non risponda a nessuna previsione (?!) sindacale e di legge', dimostra i limitati orizzonti degli organismi sindacali''. Il piano 'Cooperazione e solidarieta'', avra' ''durata massima di 12 mesi, visto il miglior andamento della raccolta di Class Editori rispetto al mercato. In quanto condiviso dalla quasi totalita' dei lavoratori, il piano, articolato anche su altre linee, esclude nella maniera piu' assoluta il taglio di testate, la creazione di disoccupati e cassintegrati''. Per il gruppo editoriale ''si scambia per una violazione sindacale una pianificazione aziendale, cosi' come lo e' stata quella che ha portato da due anni all'adeguamento anticipato della parte economica del contratto per tutti i giornalisti di Mf/MilanoFinanza e ItaliaOggi. Al contrario il sindacato (sia padronale, al quale non partecipiamo, sia dei giornalisti) non ha saputo a tutt'oggi, da ben cinque anni, rinnovare il contratto di lavoro''. (ANSA).

@fnsisocial

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