Il destino dell'Inpgi e il futuro dell'informazione italiana. La sortita del presidente dell'Inps sul futuro della previdenza dei giornalisti italiani e l'inerzia del governo sulle maggiori criticità dell'editoria sono due facce della stessa medaglia che evidenziano la volontà di rendere l'informazione più debole e marginale.
Nonostante i proclami e gli impegni assunti, anche pubblicamente, non c'è alcuna volontà dell'esecutivo di affrontare in modo compiuto le difficoltà legate alla fase di transizione digitale, i problemi del mercato del lavoro giornalistico, dove dilaga il precariato, e le riforme necessarie per garantire la libertà e la dignità di chi fa informazione.
I giornalisti italiani chiedono al governo un cambio di passo e l'apertura di un confronto a tutto campo e senza pregiudiziali per individuare le misure necessarie per garantire il rilancio del settore, la ripresa dell'occupazione e la messa in sicurezza dell'Inpgi. L'autonomia dell'ente previdenziale dei giornalisti va salvaguardata allargando la platea a tutti coloro che sono sempre più attori protagonisti del mondo dell'informazione.
Il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e i componenti della giunta esecutiva, con la presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni, ne parleranno in una conferenza stampa in programma mercoledì 30 giugno, alle ore 12, davanti al ministero del Lavoro, in via Veneto, a Roma.