Il Ddl Gasparri
sul riassetto
del sistema
radiotelevisivo
è stato approvato
dal Senato
tra le proteste
delle minoranze
Serventi Longhi:
"Da oggi siamo tutti
un po' meno liberi"
Il Ddl Gasparri è stato approvato ieri in via definitiva dal Senato, con 142 sì, 91 no e un astenuto. l Comitato per la liberta' e i diritti dell'informazione aveva annunciato rieri vari ricorsi contro il ddl, alla Corte Costituzionale e alla Corte Europea di Strasburgo. Lo ha spiegato Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi (una delle 60 associazioni che aderiscono al comitato) in una conferenza stampa a Palazzo Madama. In particolare, ha detto Serventi, un gruppo di giuristi sta studiando un ricorso alla Corte europea perche' venga formalizzata la mozione sui media e sul pluralismo approvata qualche giorno fa dal Parlamento di Strasburgo. Ma le iniziative del comitato non si fermano qui: il Primo Maggio, in occasione del concerto di piazza San Giovanni - ha annunciato Giuseppe Giulietti, portavoce dell'associazione Articolo 21 - saranno raccolte le firme ''per chiedere le dimissioni del direttore generale della Rai Flavio Cattaneo e di tutto il servizio d'ordine del premier''. Inoltre a Gubbio, agli Stati generali dell'informazione proclamati per il 21 e 22 maggio, sara' presentato un ulteriore ricorso contro la Gasparri, in materia di frequenze, alla Commissione Europea e sara' lanciato il documento con cui tutti i candidati alle prossime Europee si impegnino a istituire un'unica Autorita' europea per le Comunicazioni, una legge europea sul conflitto di interessi, una direttiva europea in materia di comunicazione e pluralismo e a inserire nella Costituzione europea un riferimento esplicito al pluralismo nel settore dei media. A testimoniare l'appoggio dell'opposizione alle iniziative del Comitato, alla conferenza stampa sono intervenuti anche il capogruppo della Margherita a Palazzo Madama Willer Bordon e il senatore Luigi Zanda, i senatori Stefano Passigli e Paolo Brutti (Ds), Anna Donati (Verdi). Presenti anche Roberto Natale (Usigrai), Franco Siddi (presidente Fnsi), Fulvio Fammoni (Slc-Cgil), Edoardo Ferrario (Movimento Girotondi). (ANSA). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "Oggi siamo tutti un po’ meno liberi. L’approvazione definitiva in Senato della Legge Gasparri, in una formulazione che non raccoglie le indicazioni del Capo dello Stato, rappresenta infatti un duro colpo alla libertà e al pluralismo dell’informazione. Ma la battaglia contro il conflitto di interessi del capo del Governo, che da oggi è ancora più forte, a favore di un vero pluralismo che consenta a tutti i soggetti di avere pari dignità e opportunità nel mercato della comunicazione, continuerà senza soste nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione promuoverà il ricorso immediato alla Consulta denunciando la violazione dell’articolo 21 della Carta Costituzionale, e alla Corte Suprema di Strasburgo la ferita inferta alle regole fondanti dell’Unione Europea. La mobilitazione contro la Gasparri, quindi, continua nelle forme e nei modi che saranno decisi nel prossimo seminario nazionale del Comitato a Gubbio il 21 e 22 maggio prossimi e dal quale scaturirà un documento che sarà offerto alla valutazione di tutti i candidati alle prossime elezioni europee. Al Presidente della Repubblica va il ringraziamento di quanti hanno a cuore la libertà di informazione e che sono consapevoli come il testo approvato oggi al Senato rappresenti una solenne e clamorosa presa in giro del Presidente della Repubblica e di tutti gli italiani".