Pubblichiamo il comunicato-lettera aperta a Biancheri del Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio (Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Molise, Umbria, Puglia, Basilicata) che esprime solidarietà ai colleghi dell'Ansa in sciopero e critica duramente le posizioni del presidente della Fieg.
Ci aveva già provato, a suo tempo, il dottor Romiti a lanciare il concetto della rottamazione dei giornalisti, obsoleti e troppo costosi. Ora ci riprova l’ambasciatore Biancheri che, ad onta della sua prestigiosa carriera diplomatica, ha riscoperto nel tempo la vocazione, a seconda delle esigenze,del capitan Tentenna o di un arruffato guerrafondaio contrattuale. Caro ambasciatore lei porta “pena”, altro che. I giornalisti non si rottamano come le auto inquinanti e per fare spazio al mercato a quelle nuove da vendere a un’Italia ormai fondata sui mutui. I giornalisti non inquinano, semmai cercano con alterne fortune di impedire l’inquinamento della vita sociale, politica e pubblica nel nostro paese. La risposta dei colleghi dell’Ansa trova la più piena adesione da parte dei colleghi delle undici Ars del Coordinamento, risposta e sciopero oltremodo significativo che blocca (fatto mai accaduto) un flusso di notizie e di informazioni deciso certo non a cuor leggero nel giorno in cui si chiudevano le urne di una importante partita elettorale amministrativa. I giornalisti, meglio i giornalismi tutti, non si lasceranno rottamare come lei auspica, come il suo collega Riffeser vorrebbe con il sistema vendi uno (un vecchio, obsoleto e romantico giornalista che si illude ancora che la qualità sia una caratteristica imprescindibile del fare informazione, che uno stipendio non da vergogna sia legittimo e giusto per un dipendente come per un free lance, collaboratore) e assumi due (giovani, magari stagisti sfornati da una delle facoltà o scuole da utilizzare a costo zero con la scusa di una inesistente formazione, ricattabili con un contratto a termine) risparmiandoci pure qualche euro. Caro ambasciatore, torni alla sua vecchia e nobile professione: ricordi quale è il ruolo di un ambasciatore, pure presidente degli editori italiani. Il ruolo di mediatore, dentro e fuori della propria associazione. Con intelligenza, con informazione sui fatti cogliendo o rileggendo quanto l’Fnsi in epoca recente e no, ha detto e scritto. Noi siamo disposti a discutere, come già detto, senza pregiudiziali. Lei vuole giocare al risiko dell’editoria oppure provare a considerare una categoria come tale e non come una quattroruote che non piace più? Anche la Fiat all’apice della crisi ha diversificato i prodotti, aumentato la qualità e. soprattutto, migliorato i suoi dirigenti. Il portavoce del Capss, Giovanni Giacomini Ascoli Piceno, 29 maggio, 2007