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Sindacale 17 Giu 2010

Il Consiglio Nazionale e le Associazioni Romana, Lombarda, Emilia Romagna e Toscana: “L’attacco dell’editore dell’Unità al Cdr è inaccettabile, viola le regole di corrette relazioni sindacali”

“L’Associazione Stampa Romana, l’Associazione Stampa Lombarda, l’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna e l’Associazione Stampa Toscana esprimono la propria solidarietà all’assemblea e al Cdr de L’Unità, fatti oggetto di un duro attacco da parte dell’editore sulle colonne del quotidiano.

“L’Associazione Stampa Romana, l’Associazione Stampa Lombarda, l’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna e l’Associazione Stampa Toscana esprimono la propria solidarietà all’assemblea e al Cdr de L’Unità, fatti oggetto di un duro attacco da parte dell’editore sulle colonne del quotidiano.

Con un’asprezza che rischia purtroppo di pregiudicare le corrette relazioni sindacali, l’editore ha risposto pubblicamente a un legittimo documento dell’assemblea biasimando l’organismo sindacale, nel tentativo di additarlo come responsabile di ipotetiche scorrettezze.

Che un testo consegnato dall’azienda e dalla direzione al Cdr in un incontro ufficiale, col quale si prospetta una vera e propria rivoluzione negli assetti organizzativi e produttivi della testata, venga sottoposto a una discussione assembleare e che da quella scaturisca un documento, ancorché critico, è comune prassi nei sindacati di tutto il mondo. Che l’editore si appelli alla riservatezza, quando nessun altro che i redattori è stato messo a conoscenza dei contenuti di quel piano, fa pensare a fantasiose e strumentali interpretazioni della privacy oggi tanto di moda. Che l’assemblea dei redattori, da oltre un anno alle prese con uno stato di crisi che taglia pesantemente le retribuzioni e provoca appesantimenti anche nella quotidianità professionale, si dica preoccupata del futuro è cosa che non dovrebbe far scandalo, ma se mai provocare moti di solidarietà. Tanto più che il comunicato auspicava l’apertura di un confronto il più ampio e articolato possibile.

Inaccettabile, infine, che l’editore cerchi di dividere la redazione, per altro unita visto che il comunicato sindacale è uscito da un’assemblea e a nome di quella parlava. Non è facendo appello a sfide future, che nessuno ha mai rifiutato di affrontare, ma attenendosi alle regole delle leggi e del contratto che si affronta un pur aspro confronto. La delegittimazione del sindacato è una vecchia prassi che non dovrebbe trovare sponde in un’azienda e una direzione che si battono quotidianamente per i diritti dei lavoratori.

Il Consiglio Nazionale della Fnsi accoglie e fa proprio questo documento e sostiene ogni azione di chiarezza per il rispetto e il ripristino del corretto corso delle relazioni sindacali”.

 

COMUNICATO DEL CDR

L'assemblea dei redattori de l'Unità esprime allarme per la situazione del giornale. Il nostro quotidiano sta affrontando un difficile momento di crisi del settore, in cui a debolezze “storiche” della testata sul fronte della raccolta pubblicitaria si aggiungono preoccupanti prospettive per l'ipotesi di tagli imposti dal governo al finanziamento pubblico. Mancano nuovi investimenti, mentre le sfide del mercato si fanno sempre più dure. L'appeal iniziale si sta affievolendo. È ormai inderogabile una riflessione sul prodotto, che ragioni sull'identità della testata, sul suo target, sui suoi mondi di riferimento. All'allarme sulla situazione economica si aggiunge quello sul duro stato di crisi. Da tempo le rappresentanze sindacali chiedono una verifica puntuale sulle esigenze quotidiane del lavoro redazionale. Direzione e azienda hanno risposto presentando delle linee di sviluppo a medio termine, incentrate sulla redazione unica e sul nuovo sistema editoriale, in un'ottica di sviluppo multimediale della testata. Per la redazione si tratta di una non-risposta alle questioni sollevate, che riguardano l'emergenza e l'effettiva compatibilità dei tagli redazionali previsti rispetto al prodotto. Temi da affrontare al più presto al tavolo nazionale Fieg-Fnsi. Inoltre le linee presentate prefigurano un pericoloso indebolimento delle competenze individuali dei redattori, e rischiano di indebolire proprio quell'identità de l'Unità di cui c'è bisogno per rilanciarsi. Secondo l'assemblea, le linee non prefigurano uno sviluppo multimediale, mancando del tutto qualsiasi riferimento all'aggiornamento professionale e all'utilizzo di nuovi sistemi tecnologici. La partita da giocare è complessa e impegnativa. L’ assemblea accetta la proposta del Cdr – sostenuta da una analoga richiesta pervenuta al Cdr dalla direzione – di un incontro urgente di tutta la redazione con direttore e amministratore delegato, in cui affrontare la riflessione sul tipo di giornale che si vuole realizzare, oltre che sull'organizzazione del lavoro. Perché la discussione sull'organizzazione del lavoro non può prescindere da quella sul prodotto. Restano in piedi i motivi di forte allarme sul futuro. Per queste ragioni l'assemblea dichiara lo stato di agitazione e consegna al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero.
16 giugno 2010
pubblicato nell'edizione Nazionale dell’Unità

 

COMUNICATO DELL'EDITORE

Non si è data un'immediata risposta al comunicato del comitato di redazione pubblicato ieri sul giornale per rispetto della tradizione de l'Unità in tema di relazioni sindacali. Lo stesso rispetto che, purtroppo, non ha avuto il cdr che ha attaccato l'azienda e la direzione prendendo a pretesto un documento sulle linee di sviluppo del giornale che era stato consegnato in via dichiaratamente riservata con l'intento di avviare un percorso di condivisione di scelte di grande rilevanza.

Con assoluta leggerezza, il cdr ha invece distribuito, fotocopiato e discusso questo testo in assemblea come se si trattasse di un documento finale. E ha persino diffuso un'ipotesi di pianta organica rispetto alla quale la riservatezza era stata chiesta in modo esplicito al momento della consegna del documento. È stato così violato ogni canone di correttezza nelle relazioni sindacali ingenerando un comprensibile ma del tutto ingiustificato allarme nel corpo redazionale. Nei prossimi giorni la direzione illustrerà alla redazione il progetto nella sua reale forma e di seguito lo affiderà all'esame della Fnsi e della Fieg.

Nel comunicato del cdr si fa riferimento allo stato di crisi. L'editore ha precisa consapevolezza sia della gravità della situazione nel settore editoriale, sia dell'esigenza di affrontare il futuro con uno sforzo di inventiva progettuale nel segno della modernità e nel rispetto delle norme. Abbiamo l'impressione che la stessa sensibilità non ci sia da parte di chi assume comportamenti che creano allarmi privi di presupposti e alimentano inutili e dannose contrapposizioni.

Non si comprende quale sia il soggetto dell'«appeal perduto» a cui si fa riferimento. Quel che è certo è che l'editore, il direttore, la dirigenza del giornale - che è la casa di tutti, anche del cdr - non condividono una linea condotta che sembra tendere ad una costante, masochistica, autocritica - ignorando sistematicamente gli eccellenti risultati raggiunti in condizioni di estrema difficoltà ed in controtendenza con il comparto - senza avere mai presente che l'obiettivo è invece quello di affrontare nuove sfide. Sfide che certamente, con l'eccellente contributo della maggioranza della redazione, sapremo vincere.

17 giugno 2010
pubblicato nell'edizione Nazionale dell’Unità

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