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Associazioni 18 Mag 2008

Il Cdr e i giornalisti de "Il Domani" di Bologna in stato di agitazione contro i tagli occupazionali Le iniziative dell'Aser per contrastare il massiccio ricorso alla cassa integrazione e lo stop ai collaboratori

Il Cdr del quotidiano 'Il Domani' di Bologna, in accordo con la redazione e con l'Aser, proclama lo stato di agitazione e si riserva l'uso di tutte le azioni a sua disposizione. Lo ha reso noto un comunicato

Il Cdr del quotidiano 'Il Domani' di Bologna, in accordo con la redazione e con l'Aser, proclama lo stato di agitazione e si riserva l'uso di tutte le azioni a sua disposizione. Lo ha reso noto un comunicato

"Il Cdr e la redazione de il Domani di Bologna - si legge nella nota - giudicano estremamente negativo il 'piano di intervento sulla crisi aziendalè presentato nel corso di una riunione tra Editoriale Bologna, rappresentanti di Legacoop, Aser, Cdr e direttore de 'il Domanì. Tale piano propone infatti una robusta riduzione dei collaboratori e il ricorso alla Cig straordinaria a rotazione tra i giornalisti, oltre al drastico depauperamento del prodotto con la previsione di una riduzione significativa delle pagine. Esprimiamo grande preoccupazione per il fatto che l'azienda non abbia presentato, contestualmente al piano, un progetto per il rilancio del prodotto". "Il peso dei tagli - sottolinea il Cdr - ricade totalmente sul solo comparto giornalistico, che nel corso degli anni ha sempre garantito l'uscita del quotidiano nonostante non sia mai stato applicato il Cnlg nella sua interezza: dalla mancanza del pagamento degli straordinari ai notturni. Le motivazioni di natura economica prospettate dall'azienda, a fronte dei tagli e della Cig avanzata, non sono state motivate con l'esposizione del bilancio nel dettaglio, malgrado espressa richiesta. In attesa della riunione già calendarizzata per il 28 maggio - spiega il Cdr - ci attendiamo che venga proposto un nuovo piano che tenga conto del parere della redazione, che preservi il prodotto e l'occupazione. Nel frattempo la redazione non intende più derogare a quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. Ringraziamo quanti finora ci hanno espresso la propria solidarietà - conclude la nota - e confidiamo che continuino a sostenerci in questo difficile percorso". (ANSA).

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