L’assemblea dei giornalisti dell’Arena ribadisce la posizione assunta il 6 luglio 2005, in occasione della presentazione del piano editoriale da parte del direttore, Maurizio Cattaneo, e cioè che esso è incompleto e insufficiente, carente nella indicazione di obiettivi e mezzi per perseguirli.
Inoltre esso è stato contraddetto da modifiche organizzative interne attuate negli ultimi mesi e molte delle indicazioni operative non sono mai state applicate, mentre altre sono state clamorosamente disattese. L’assemblea dei giornalisti rinnova quindi l’invito al direttore a fornire le necessarie integrazioni, ritenendo che il silenzio sull’argomento sia un’ulteriore inadempienza, nonchè un segnale di scarsa attenzione nei confronti della redazione, che da decenni attende dall’editore risposte su tematiche ritenute fondamentali per l’operatività della «macchina giornale». Queste le più urgenti, a giudizio dell’assemblea dei redattori. La sede unica. È datato 23 dicembre 1987 il verbale con il quale il consigliere delegato Athesis di allora si impegnava formalmente con i giornalisti a reperire in città uno spazio unico per le redazioni del giornale, oggi ospitato per due terzi in un appartamento in centro a Verona, con carenza di spazi e sovraffollamento, e per un terzo in una struttura industriale a San Martino Buon Albergo, nella quale non mancano disagi. La sola risposta da anni avuta dall’editore su questo argomento, è che la sede non si trova. Constatiamo però che per altre testate del gruppo il problema della sede è stato risolto non appena manifestatosi. La direzione condivisa. Da tre anni, la nostra testata divide il direttore responsabile con il quotidiano BresciaOggi e le mittente televisiva BresciaTv, nonostante il formale impegno dell’editore - assunto nel 2002 e ribadito in più occasioni - a riservare a L’Arena una direzione dedicata, anche in vista della innovazione grafica che attende il giornale. Rapporti con la redazione. L’impegno a un confronto costruttivo espresso dall’editore alla rappresentanza sindacale dei giornalisti viene puntualmente smentito dai fatti. Violazioni di norme sottoscritte dalle parti e di ordini di servizio sono frequenti, così come è complicato, a volte impossibile, ricevere qualsiasi tipo di comunicazione che riguardi gli obiettivi dell’azienda, le nuove iniziative editoriali e gli incarichi affidati ai colleghi. In questo scenario, il disagio patito dai giornalisti dell’Arena è costante e non è più tollerabile la prassi consolidata del palleggiamento di responsabilità quando è il momento di dare soluzione concreta ai problemi. L’assemblea dei redattori ha confermato per questi motivi il pacchetto di cinque giorni di sciopero affidato al Comitato di redazione che, in assenza di risposte significative, si riserva di attuare senza preavviso. Il Comitato di redazione