Il Cdr dei quotidiani veneti della Finegil (Mattino di Padova,Tribuna di Treviso, Nuova Venezia) proclama sciopero per domani
Il Comitato di redazione si dichiara complessivamente insoddisfatto dell'esito dell'incontro tenutosi oggi con il direttore e con l'amministratore delegato in merito alle emergenze segnalate dall'ultima assemblea dei giornalisti di Mattino, Nuova e Tribuna. Ci sono state solo delle aperture per quanto riguarda la nuova sede di Padova: è stata definitivamente archiviata la soluzione di ristrutturare la sede attuale, già bocciata dalla totalità dei colleghi. Direzione e amministrazione ci hanno proposto un trasferimento in corso Stati Uniti, in zona industriale: l'immobile è nuovo e sarebbe pronto tra pochi mesi, ma è troppo distante dal centro e scarsamente servito dai mezzi pubblici. Ci sono quattro caratteristiche che indichiamo all'editore per la sede: 1) climatizzazione autonoma e controllabile (temperatura, umidità e pulizia filtri); 2) basta con l'open space, uffici vivibili per tutti; 3) sede provvista di parcheggio; 4) sede il più possibile vicina al centro. La scelta spetta all'azienda e poi ci confronteremo. In merito al collega Giuliano Doro l’azienda ha comunicato che sono in corso trattative. Esprimiamo invece totale delusione per le risposte ottenute sui carichi di lavoro e sul riconoscimento del lavoro svolto dalle redazioni. Per quanto riguarda i carichi di lavoro, il direttore si è limitato a promettere che diminuiranno, ma sono ormai tre anni che ci vengono fatte simili promesse, e intanto le pagine lievitano anche quando l'organico non lo consente. E nessuna volontà è stata espressa dall'amministratore delegato di riconoscere, anche al di fuori dal patto integrativo, lo sforzo delle tre redazioni nonostante l'aumento di produttività del 2003 e la ancor più positiva tendenza delle vendite registrata dalla tre testate nei primi 4 mesi del 2004. Sostituzioni: nonostante la situazione di emergenza che si verificherà nel settore Sport nei mesi estivi, l'azienda non intende attuare alcuna sostituzione. Delusione anche per quanto riguarda la questione collaboratori: l'amministratore delegato, in merito alla scomparsa del numero dei pezzi sugli statini di pagamento, si è limitato a dire che cercherà risposte a Roma per ripristinare un sistema trasparente di controllo dei pagamenti. Per tutti questi motivi, è confermato lo sciopero di sabato 8 maggio. Il comitato di redazione Padova 6 maggio Una risposta immediata su alcune emergenze che rendono sempre più difficile il lavoro delle redazioni. E' la richiesta emersa dall'assemblea dei giornalisti di Mattino, Tribuna e Nuova, convocata il 30 aprile a Padova. L'assemblea ha approvato all'unanimità (40 voti favorevoli, un astenuto) una mozione che dichiara a partire da oggi lo stato di agitazione per protestare contro una serie di inadempienze dell'azienda e della direzione _ con cui è stato convocato un incontro per giovedì 6 maggio _ e ha affidato al Cdr un pacchetto di 10 giorni di sciopero. Il primo, in mancanza di risposte concrete e convincenti sui punti principali in discussione (la sede di Padova, i carichi di lavoro e il rispetto della Carta sulla pubblicità) E’ già stato proclamato per la giornata di sabato 8 maggio. Ecco in sintesi la piattaforma approvata ieri. SEDE DI PADOVA E AMBIENTE Non è più rinviabile una scelta per il cambio di sede. I colleghi si sono espressi contro l'ipotesi di ristrutturazione della redazione attuale che giudicano non idonea. Il termine del 30 giugno fissato da Piana è stato ritenuto inadeguato. Chiediamo soluzioni percorribili in tempi brevi e convincenti entro una settimana. Vanno anche esaminate le ipotesi di migliorare le condizioni ambientali nelle altre tre redazioni. In caso contrario siamo pronti a scioperare e a rivolgerci agli organi delegati alla tutela dell'ambiente di lavoro e al rispetto della legge 626. CARICHI DI LAVORO L'assemblea chiede che sia fermata la tendenza ad aumentare le pagine anche quando l'organico non lo consente. Riteniamo grave la mancata sostituzione dei colleghi Foco e Reginato assenti per malattia. Bisogna imboccare una strada per riconoscere anche fuori del patto integrativo, l'aumento di produttività registrato nel 2003 con lo smaltimento ferie; pagine in più prodotte, inserti, etc. Chiede rispetto professionale per i singoli giornalisti e il ripristino di un meccanismo più democratico e professionale nella confezione del giornale. Chiede ad azienda e direzione di risolvere la questione del collega Giuliano Doro, senza attendere il pronunciamento della Corte d'Appello e la sua assunzione in ruolo. PUBBLICITA' L'assemblea giudica molto grave la violazione della Carta della pubblicità avvenuta nei giorni scorsi con la pubblicazione di un redazionale a pagamento del sindaco di Padova Giustina Destro. Ribadiamo che non è prevista dai nostri accordi la pubblicazione di messaggi che abbiano un contenuto giornalistico o peggio ancora siano diretti contro i giornalisti. Il mancato rispetto di questa carta darà luogo a uno sciopero immediato senza preavviso. COLLABORATORI L'assemblea ritiene molto grave che l'amministratore delegato si dica estraneo alla questione collaboratori. Chiede sia ripristinato al più presto un sistema trasparente di controllo di pagamenti dei collaboratori. POSTA Chiediamo un ordine di servizio perchè la posta indirizzata ai singoli sia consegnata agli interessati e non ad altri. In caso di loro assenza potrà essere consegnata al caposervizio o a un loro sostituto ma dovrà essere data in copia agli interessati. Non è possibile che la scelta delle notizie che arrivano e della loro importanza venga fatta da un poligrafico quando in tutti gli altri giornali esiste la figura di un segretario di redazione. Chiede che anche nelle altre sedi i giornalisti siano dotati di cassetta personale e i loro computer di un programma come quello delle segreterie, per aprire gli allegati. CODICE ETICO - Rigettiamo le norme di comportamento unilateralmente definite dall'azienda. Il segretario della Fnsi ha già scritto una lettera all'amministratore Marco Benedetto motivando l'inapplicabilità del codice etico per la nostra categoria. I giornalisti non firmeranno quindi la presa visione del documento e non riconoscono le norme e le sanzioni in esso contenute. Il comitato di redazione Padova 30 aprile