Il caso Jannuzzi condannato per vecchi reati a mezzo stampa Siddi: “Il suo arresto sarebbe un fatto gravissimo”
20 novembre 2002. ANSA - La decisione dei giudici di Napoli di respingere le richieste della difesa del senatore Lino Jannuzzi, volte a impedire che venisse privato della libertà personale, e' stata giudicata dal presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, ''un fatto estremamente grave''. ''Il nostro sistema giudiziario in tema di libertà e reati di opinione - ha dichiarato Siddi - continua a provocare situazioni sconcertanti e di grande inquietudine. E' proprio un sistema perverso quello che permette, a distanza di molti anni, che una voce come quella del giornalista Lino Jannuzzi, particolarmente impegnata, sul campo dell'informazione di indagine e anche in battaglie significative (dal caso Sifar in poi) venga messa a tacere con la privazione della libertà personale per reati di opinione. Sconcerta che di fronte alla sua vicenda siano state negate anche le istanze alternative alla pensa detentiva, come l'affidamento ai servizi sociali, gli arresti domiciliari o la semi-libertà. E' un sistema da riformare con urgenza. Per queste ragioni - ha concluso Siddi - in questo momento non posso che esprimere un sentimento di comprensione per la posizione di Jannuzzi che è anche espressione di solidarietà coniugato ad impegno per la riforma della legislazione in materia di reati a mezzo stampa''. Sul giornalista e senatore di Forza Italia Jannuzzi pendono una serie di condanne per reati di opinione passate in giudicato, la cui somma supera i limiti previsti per la sospensione condizionale della pena.