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Giudiziaria 03 Dic 2007

Il caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: "Omicidio su commissione, nuove indagini"

"Da un'analisi complessiva degli elementi indiziari fino ad oggi raccolti dagli inquirenti la ricostruzione della vicenda più probabile e ragionevole appare essere quella dell'omicidio su commissione". Con questa motivazione il gip di Roma Emanuele Cersosimo, secondo quanto riferito dall'avvocato Domenico D'Amati, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuti a Mogadiscio il 20 marzo 1994 ed accolto l'istanza della famiglia dell'inviata del Tg3 nella quale si chiedeva di svolgere nuove indagini

"Da un'analisi complessiva degli elementi indiziari fino ad oggi raccolti dagli inquirenti la ricostruzione della vicenda più probabile e ragionevole appare essere quella dell'omicidio su commissione". Con questa motivazione il gip di Roma Emanuele Cersosimo, secondo quanto riferito dall'avvocato Domenico D'Amati, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuti a Mogadiscio il 20 marzo 1994 ed accolto l'istanza della famiglia dell'inviata del Tg3 nella quale si chiedeva di svolgere nuove indagini

Secondo il gip Cersosimo, Alpi e Hrovatin, alla luce degli elementi emersi, potrebbero essere stati uccisi per impedire che le notizie da loro raccolte "sui traffici di armi e di rifiuti tossici avvenuti tra l'Italia e la Somalia venissero a conoscenza dell'opinione pubblica italiana". Nel rinviare gli atti a Ionta il gip ha concesso sei mesi di tempo per completare gli accertamenti. Nel sollecitare nuovi accertamenti, il legale della famiglia Alpi, D'Amati, aveva sostenuto che "ci sono le prove per sostenere che Ilaria è stata assassinata perché aveva scoperto i meccanismi illeciti di un traffico di armi e di dazioni di denaro legate all'affaire della cooperazione in Somalia". Per questo era stato chiesto che per le nuove indagini venissero utilizzate anche le informazioni raccolte dalla commissione parlamentare di inchiesta, ora sciolta, presieduta da Carlo Taormina. La richiesta di archiviazione formulata dal procuratore aggiunto Ionta riguardava lo stralcio dell'inchiesta conclusasi con la condanna del miliziano somalo Hashi Omar Hassan a 26 anni di reclusione per il duplice omicidio. (ANSA)

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