CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Osservatorio sui media 06 Apr 2006

Il 70% delle notizie online identiche a quelle dei ‘’fratelli’’ a stampa In italia si va sul web “senza voglia e senza energia’’ - da lsdi.it

E’ uno dei risultati a cui è giunta l’ analisi comparativa dei giornali in stampa e online in 16 paesi europei coordinata da Richard van der Wurff ed Edmund Lauf e pubblicata recentemente dall’ Università di Amsterdam col titolo Print and online newspapers in Europe. A comparative analysis in 16 countries, di cui Lsdi pubblica in traduzione italiana i capitoli introduttivi, la parte relativa all’ Italia e le conclusioni.

E’ uno dei risultati a cui è giunta l’ analisi comparativa dei giornali in stampa e online in 16 paesi europei coordinata da Richard van der Wurff ed Edmund Lauf e pubblicata recentemente dall’ Università di Amsterdam col titolo Print and online newspapers in Europe. A comparative analysis in 16 countries, di cui Lsdi pubblica in traduzione italiana i capitoli introduttivi, la parte relativa all’ Italia e le conclusioni.

Ci sono certo delle eccezioni – rilevano gli autori nelle conclusioni – visto che ‘’la riproposizione del contenuto non esclude che differenti tipi di notizie siano più o meno enfatizzati nella stampa e nell’online’’ ‘’Tuttavia – osservano gli autori -, a dispetto di queste differenze nell’enfasi, la nostra conclusione generale è ancora che le notizie stampate e online sono in larga misura identiche’’. Per quanto riguarda l’ Italia la considerazione principale che emerge è che ‘’si va online senza voglia e senza energia’’. E’ la valutazione di Mauro Sarrica, ricercatore all’ Università di Padova e autore, insieme a Leopoldina Fortunati, del capitolo dedicato all’ Italia. «L’informazione italiana è ancora lontana dallo sfruttamento delle potenzialità di Internet: si va on-line perché quasi costretti, ma senza voglia e investimenti di energie», spiega Sarrica in un colloquio con Maria Itri, che pubblichiamo qui insieme alla traduzione in italiano dei primi tre capitoli dello studio, della parte dedicato all’ Italia e delle conclusioni. Pubblichiamo anche un articolo di Leopoldina Fortunati sull’ interattività dal titolo L’"io minimo" dell' interattività nei giornali online’’. Il Dossier è qui : http://www.lsdi.it/dossier/giornalionline/index.html - - - - - - - - - ’'ALTRO CHE DECLINO, I GIORNALI SONO ANCORA I MEZZI DI INFORMAZIONE PIU’ IMPORTANTI’’ Un articolo sul Wall Street Journal di Gary Pruitt, presidente del gruppo Mac Clatchy – ‘’La circolazione dei giornali è andata diminuendo dell’1% di anno in anno dal 1990 al 2002. Il numero degli inserzionisti e il numero dei lettori è in costante calo, il volume degli spazi pubblicitari è diminuito del 4%, ma nessuna realtà nell’ambito dei mass media è stata così competitiva sui mercati locali quanto i giornali - Google ed altri motori di ricerca rappresentano una forte forma di concorrenza, ma rispetto alle varie realtà con cui veniamo a confrontarci, i giornali possiedono, comunque, il più grande numero di giornalisti, di venditori di spazi pubblicitari, la più grande quantità di fruitori e la maggioranza degli azionisti – E, aggiunge Pruitt, spostando l’interesse dai “lettori” al concetto più generale di “pubblico”, il giornale si sta trasformando in una realtà multiforme e multimediale e la cosa funziona’’. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=253 - - - - - - - - - SOLOMON: I MEDIA USA INTEGRATI STRETTAMENTE NEL 'COMPLESSO MILITAR-INDUSTRIALE' L’ industria dei media si è ormai definitivamente integrata col ‘’complesso militar-industriale’’, trasformandosi in complesso ‘’militar-industriale-mediatico’’. Questo spiega il ruolo chiave che i media hanno avuto nelle guerre scatenate dagli Usa negli ultimi anni: lo afferma Norman Solomon in una intervista di Joel Whitney per Guernica Magazine. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=254 - - - - - - - - - BLOGBURST: UN ''MERCATO'' DEL BLOG-GIORNALISMO Una piccola azienda della Sylicon Valley, Blogburst, si propone come un ‘’mercato’’ dei contenuti dei blog giornalistici, su cui gli editori dei giornali possono ‘’comprare’’ articoli e servizi. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=252

@fnsisocial

Articoli correlati