«Trovo scandalose le dichiarazioni della premier italiana e voglio esprimere tutta la mia solidarietà ai giornalisti di Repubblica. Quando ci si trova ai vertici dello Stato è particolarmente grave prendersela direttamente con un editore e una redazione». Lo spiega Dominique Pradalié dell'International Federation of Journalists, in un'intervista a Repubblica (domenica 28 gennaio 2024, ndr), dove sottolinea come vede avanzare inesorabile una «deriva liberticida» nei confronti della stampa in Europa.
C'è chi minimizza questi attacchi, derubricandoli a normale scontro politico. «E sbaglia, perché è un avvertimento che tutti dovrebbero prendere sul serio - aggiunge - C'è una tattica collaudata dei dirigenti al potere: si comincia con l'attaccare un giornale più esposto nell'incalzare l'azione di governo, cercando di isolarlo. Per questo è indispensabile la solidarietà delle altre redazioni e degli organi sindacali in difesa della libertà di stampa. Chi rimane passivo, pensando che sia solo un problema in questo caso di Repubblica, non sa che poi potrebbe toccare a lui».
Nel panorama europeo «tutto è cominciato con l'Ungheria, poi con la Polonia. Ora voi in Italia siete in prima linea ma non pensate che la Francia stia messa molto meglio. Nel 2020 Emmanuel Macron ha attaccato la stampa nazionale, colpevole, secondo lui, di 'non dire la verità' - conclude -. Nelle nostre democrazie il potere è sempre più accentrato su leader che mal tollerano inchieste, verifiche, critiche. E prendersela con i giornalisti è in qualche modo facile e redditizio al livello dell'opinione pubblica». (Ansa)