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Fnsi 07 Mag 2004

I giornalisti hanno bisogno di una protezione legale internazionale nella negoziazione dei loro diritti d’autore. Documento dell’IFJ

I giornalisti hanno bisogno di una protezione legale internazionale nella negoziazione dei loro diritti d’autore. Documento dell’IFJ

I giornalisti hanno bisogno di una protezione legale internazionale nella negoziazione dei loro diritti d’autore. Documento dell’IFJ

23 aprile 2004 I giornalisti, e soprattutto quelli che lavorano come freelance, hanno bisogno di una protezione legale internazionale nella negoziazione con i loro datori di lavoro, dal momento che questi ultimi abusano della loro posizione dominante per arrogarsi il controllo dei diritti d’autore. “L’equilibrio dei poteri sul mercato dei media a vacillato drammaticamente, a detrimento del diritto dei giornalisti di conservare la titolarità ed il controllo del loro lavoro”, ha dichiarato la Federazione Internazionale dei Giornalisti in un comunicato che ha segnato la Giornata mondiale del diritto d’autore. L’IFJ spiega che i diritti d’autore rimangono un elemento essenziale per l’indipendenza editoriale, una garanzia per la qualità dei media ed una potente arma nella lotta contro la diminuzione degli standard nel giornalismo. La Giornata mondiale del diritto d’autore, celebrata dall’agenzia culturale delle Nazioni Unite UNESCO, è l’occasione per riconoscere che “il riconoscimento dei diritti individuali dei giornalisti rimane l’ingrediente essenziale dell’etica giornalistica, e contribuisce ugualmente all’indipendenza ed alla diversità dei media”, ha dichiarato l’IFJ. “Al fine di portare avanti il loro lavoro in maniera responsabile e nell’interesse del pubblico, i giornalisti devono beneficiare della titolarità e del controllo del loro lavoro. La protezione del diritto d’autore rimane una pre-condizione per un giornalismo di qualità, e permette ai giornalisti di guadagnarsi degnamente da vivere”. L’IFJ, che rappresenta oltre 500 000 giornalisti in tutto il mondo, ricorda che la legislazione internazionale riconosce i diritti economici e morali dei giornalisti. La Federazione ha altresì vigorosamente condannato le azioni condotte dagli editori e dagli organismi di radiodiffusione in Europa, miranti a ridurre la protezione dei diritti d’autore. L’IFJ denuncia in particolare i tentativi miranti a introdurre il sistema del ‘work for hire’, in base al quale i diritti d’autore sarebbero trasferiti direttamente al datore di lavoro, salvo accordo contrario. “I tentativi miranti a modificare la legislazione in favore dei proprietari dei media ne fanno che indebolire la posizione degli autori e dei giornalisti nei loro sforzi per ottenere un accordo equo al momento dei negoziati contrattuali. Esiste già uno squilibrio inquietante che regola i rapporti di forza datori di lavoro-giornalisti, che si tratti di dipendenti o di freelance, e la situazione non può che peggiorare, se le norme europee non si fanno sentire”, spiega l’IFJ. Ci troviamo di fronte ad una crisi mondiale. I giornalisti devono beneficiare di una libertà di negoziazione, qualunque sia il luogo in cui lavorano. “Questo è più importante che mai, poiché le nuove forme di sfruttamento facilitano la disseminazione del lavoro giornalistico attraverso il mondo”. Le conseguenze legate alla globalizzazione, la fusione delle imprese di media, la concorrenza nella ricerca di un impiego, creano delle scelte difficili per i giornalisti, che troppo spesso sono messi da parte se chiedono di controllare la riutilizzazione dei loro articoli e delle loro foto e di ottenerne una remunerazione equa”. L’IFJ domanda ai legislatori internazionali di restaurare un equilibrio nei negoziati attraverso una protezione contrattuale specifica degli individui, in modo da impedire l’acquisizione di tutti i loro diritti, acquisizione divenuta ormai di routine nell’industria internazionale dei media. “La negoziazione collettiva dei diritti rimane la base degli accordi tra gli impiegati e le imprese che li assumono. E non esiste alcuna ragione valida per far pendere maggiormente la bilancia in favore degli interessi degli editori e dei produttori. Per ulteriori informazioni, contattare il: 00 32 2 235 22 16.

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