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Sindacale 15 Mar 2007

I documenti approvati dalla Conferenza Nazionale dei Cdr sull'accesso alla professione, la corsa ai master, gli stage, le vertenze Unità e La7

L'assemblea dei Comitati di redazione a fronte dell'asprezza della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di categoria che ha tra le sue rivendicazioni qualificanti la richiesta di una maggiore tutela dei giornalisti precari e disoccupati ritiene necessario richiamare gli organismi dirigenti della Fnsi, le Associazioni regionali di stampa, le redazioni a vigilare sul corretto ricorso agli stagisti.

L'assemblea dei Comitati di redazione a fronte dell'asprezza della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di categoria che ha tra le sue rivendicazioni qualificanti la richiesta di una maggiore tutela dei giornalisti precari e disoccupati ritiene necessario richiamare gli organismi dirigenti della Fnsi, le Associazioni regionali di stampa, le redazioni a vigilare sul corretto ricorso agli stagisti.

Non è più scusabile che i giovani partecipanti agli stage siano di fatto impiegati soprattutto nel periodo estivo per sostituire colleghi in ferie. Tale impiego non tutela il diritto alla formazione dei giovani stagisti e penalizza i giornalisti disoccupati. Gli stagisti non possono essere "giornalisti di scorta" NON RETRIBUITI. Qualora si verificasse un loro impiego palesemente lesivo dei loro diritti formativi è inderogabile che i Cdr intervengano per richiedere l'immediata sospensione dello stage. La Conferenza dei Cdr ritiene infine che il dilagare di un uso improprio degli stagisti – e talora perfino di accessi alle redazioni da parte di studenti universitari iscritti a Facoltà di Scienze della Comunicazione, o ad altre facoltà universitari o licei, che non sono riconosciute dall'Ordine e quindi inviano giovani non iscritti ad alcuno elenco professionale – richiami l'urgenza di ridefinire le regole di accesso alla professione. L'attuale sistema di "corsa al master" non garantisce la qualità dei futuri giornalisti e sforna troppi professionisti rispetto alla capacità di assorbimento del settore. La Conferenza dei Cdr ritiene che la moltiplicazione dei costosissimi master in giornalismo istituiti dall'Ordine dei giornalisti – oltre ad imporre alle famiglie costi elevati e per molte inaccessibili – stia dando origine ad una pericolosa deriva. Le Università moltiplicano le cattedre, una "casta" di colleghi che si insedia in cattedra senza che risulti abbia maturato alcun titolo per formare post-laureati moltiplica i precari. E' tempo che Ordine e Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) assumano l'onere di un confronto per stabilire di quale Università abbia bisogno il Paese per formare i propri giornalisti. I corsi di laurea che si può ipotizzare di durata triennale con un biennio di specializzazione professionalizzante avrebbero costi di accesso commisurati a quelli di altri corsi di laurea e quindi più accessibili a tutti. Un albo dei formatori garantirebbe della qualità del biennio di specializzazione ove questo richiedesse l'intervento di docenti esterni. Approvato con tre astenuti L'assemblea nazionale dei cdr esprime la più grande preoccupazione per la situazione che sta vivendo in questi mesi il quotidiano l'Unità. I redattori del giornale aspettano da sette mesi un piano industriale e un piano editoriale capaci di garantire all'Unità un futuro da grande giornale d'informazione, quale ancora oggi è. Da sette mesi non ricevono alcuna informazione. I giornalisti anche per questo hanno scioperato e l'Unità non è stata in edicola l'8 marzo. Tutto ciò è inaccettabile. Questa assemblea esprime la più totale solidarietà ai colleghi dell'Unità ed è pronta ad appoggiare tutti gli strumenti di lotta che decideranno di intraprendere. Approvato all’unanimità La consulta dei comitati di redazione e dei fiduciari esprime solidarietà al comitato di redazione de La7 nella dura vertenza con l'azienda sugli spazi dell'informazione della tv, spazi indispensabili e irrinunciabili per il pluralismo dell'informazione televisiva del nostro paese, e sempre più messi in discussione, dall'imminente chiusura del canale sportivo gratuito del digitale terrestre, alla cancellazione del settimanale di reportage della redazione, alla riduzione di dirette e speciali, nonostante i buoni risultati di ascolto e i bassi costi. La consulta dei cdr è accanto alla rappresentanza sindacale de La7 impegnata in un confronto con un'azienda, Telecom Italia Media, che, nella grave incertezza in cui si trova il gruppo Telecom, sembra sempre più , al di là delle dichiarazioni di facciata, priva di una vera strategia. Approvato all’unanimità Proposta di mozione Il Cdr de La Sicilia chiede alla dirigenza sindacale di attivarsi in tutte le sedi opportune per arrivare in tempi brevi a una quanto mai urgente riforma dell'accesso alla professione. Non è infatti concepibile che a un mercato del lavoro già saturo bussino ogni anno migliaia di pubblicisti che, pur svolgendo altre professioni, tolgono occupazione a chi dovrebbe vivere della professione giornalistica. A questi si aggiungono altri 1.600 aspiranti professionisti l'anno, la grandissima maggioranza dei quali è disoccupato, proviene da scuole di giornalismo, anche di dubbio livello, da percorsi di tutoraggio o da altre forme di cooptazione che nulla hanno a che vedere con il lavoro in una redazione o in un ufficio stampa. E' la legge economica fondamentale della domanda e dell'offerta: se c'è una offerta di manodopera tanto elevata, il costo della stessa scende e si arriva al paradosso dei colleghi che lavorano gratis o quasi. Che motivo dovrebbero allora avere gli editori di sedersi a un tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto, se possono avere manodopera a costo zero? Con questa mozione si chiede di attivarsi e fare pressioni affinché si armonizzino le regole di accesso alla professione tra pubblicisti e professionisti, chiedendo anche che a fare gli esami siano ammessi soltanto i giornalisti che provengono da un percorso di praticantato ? effettuato in una azienda in seguito alla stipula di un contratto a tempo indeterminato o d'ufficio in base a severi controlli - possibilmente dopo un percorso universitario (condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere il tesserino) che garantisca una adeguata preparazione del giornalista. Approvato con sei contrari e quattro astenuti

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