Una serie di richieste, anche a precedenti governi, sono state già da tempo formulate dalla Fnsi, la Federazione Nazionale della Stampa, e facenti parte di un''agenda permanente'; il tutto a prescindere dalla 'vexata quaestio' della vertenza sul rinnovo del contratto, per la quale non si sollecita al momento 'nulla di specifico', anche se non si considera il governo 'spettatore' nel caso in cui dovesse arenarsi
Occorre anzitutto, come sottolinea lo stesso segretario nazionale Franco Siddi, una iniziativa politica complessiva che consideri il settore di tutta l'industria dell'informazione come vitale per l'interesse del paese, assumendo al riguardo rapide ed efficaci misure, sia in sede Dpef sia in sede di programma delle riforme che concernono il mondo delle imprese e la tutela e valorizzazione di quello giornalistico. A questo proposito vanno riprese quelle misure specifiche già previste nell'ottobre 2007 con riferimento alla pari dignità del lavoro autonomo rispetto a quello dipendente, la stabilizzazione di contratti anomali attraverso provvedimenti di decontribuzione a carico del sistema nel suo complesso (come per le altre categorie) e la modifica radicale della 416 intervenendo sulla cassa integrazione, sui prepensionamenti e quant'altro. C'è poi la necessità della riforma dei meccanismi dell'ordine professionale a garanzia e tutela dei cittadini con la rinuncia a qualsiasi legge bavaglio; ancora, la riforma più generale della legge dell'editoria con riferimento al sistema di finanziamento pubblico ed alle proposte di legge Buonaiuti-Levi con un'opportuna sintesi. Rispetto e rilancio infine, con adeguata riqualificazione, del servizio pubblico radiotelevisivo in un contesto di pluralismo reale dell'emittenza e del relativo mercato. (AGI)