Giuliana Sgrena:
è arrivata in Italia:
"Non mi hanno mai
trattata male"
Serventi Longhi:
"Assurda
la sottovalutazione
delle tv su questa drammatica vicenda"
Scolari: "I sequestratori
le avevano detto
che qualcuno
la voleva morta"
Natale (Usigrai): "La direzione del Tg1 vanifica il lavoro della redazione"
L'inviata del Manifesto Giuliana Sgrena e' arrivata in Italia. Il Falcon con a bordo la giornalista e' atterrato a Ciampino alle 10.54. Assieme a lei, il suo compagno Pier Scolari e uno dei due agenti del Sismi feriti. Il direttore del Manifesto Gabriele Poli e Valentino Parlato sono ad accoglierla. Presente anche il presidente del Consiglio Berlusconi e il sottosegretario Letta e il sindaco di Roma Veltroni. In rappresentanza del Quirinale, presente il segretario generale, Gaetano Gifuni. Ciampi e' infatti impegnato a Napoli nei colloqui con il presidente della Repubblica tedesca Horst Koehler. RICOVERATA AL CELIO Dall'aeroporto di Ciampino, Giuliana Sgrena è stata portata con un'ambulanza all'ospedale del Celio. Lo si e' appreso nello scalo militare dove sono gia' affluiti numerosi cronisti e fotoreporter. IL PM IONTA ALL'OSPEDALE DOVE E' RICOVERATA Giuliana Sgrena sarà ascoltata dal capo del Pool antiterrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta. Il magistrato e gli investigatori di Digos e Ros che collaborano all'inchiesta aperta dalla Procura di Roma stanno infatti valutando l'ipotesi di poter acquisire subito delle informazioni dalla giornalista del Manifesto sia sulle fasi del sequestro sia sulla sparatoria che ha causato la morte del funzionario del Sismi Nicola Calipari, il ferimento della giornalista e di altri due agenti del servizio segreto italiano. SGRENA: 'NON MI HANNO MAI TRATTATA MALE' ''Non mi hanno mai trattata male'', ha detto la giornalista Giuliana Sgrena ai colleghi del ''Manifesto'' che l'hanno accolta. La giornalista si e' detta poi dispiaciuta per la morte di Nicola Calipari. ''Il momento piu' difficile e' stato quando ho visto morire tra le mie braccia la persona che mi aveva salvato'', ha detto infatti Giuliana Sgrena al compagno Pier Scolari. Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “E’ incredibile l’assurda sottovalutazione da parte del sistema delle tv nazionali della drammatica vicenda della liberazione di Giuliana Sgrena. Non voglio credere che si sia trattato di una decisione meditata. E’ preferibile pensare che, ancora una volta, si sia manifestata in tutta la sua forza l’ incapacità manageriale dei dirigenti, specie quelli del servizio pubblico. Dobbiamo chiederci: gli italiani in questo momento possono contare su una informazione completa e adeguata alla gravità del momento in cui viviamo oppure no?”. ''Gli hanno sparato addosso. Gli americani hanno fermato le macchine che stavano trasportando Giuliana, hanno sparato 300-400 colpi ed hanno ucciso un uomo, senza alcun motivo'': cosi' Pier Scolari, compagno di Giuliana Sgrena, ha raccontato ad Ansalive la sparatoria avvenuta questa sera a Baghdad. (ANSA) Secondo il Pentagono, sono stati i militari della Terza Divisione di Fanteria Americana a sparare contro l'auto che trasportava giuliana Sgrena all'aeroporto di Baghdad dopo aver cercato di avvertire il conducente della vettura, che procedeva a velocita' sostenuta, della presenza di un posto di blocco. (ANSA) BUSH SI RAMMARICA PER PERDITA DI UNA VITA Il presidente George W. Bush ha espresso il suo rammarico per la perdita di una vita umana nella sparatoria intervenuta dopo la liberazione dell'ostaggio Giuliano Sgrena. Lo indicano fonti della Casa Bianca. RAMMARICO DIPARTIMENTO STATO USA Il Dipartimento di Stato Usa ha espresso il proprio ''rammarico'' per l'incidente avvenuto a Baghdad, costato la vita a un agente dei servizi di sicurezza italiani, al momento della liberazione di Giuliana Sgrena. Il ''rammarico'', si apprende, e' stato espresso con una telefonata all'ambasciata d'Italia a Washington. LE CONDOGLIANZE DI SEMBLER A BERLUSCONI L'ambasciatore americano in Italia Mel Sembler ha espresso condoglianze al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conversazione telefonica poco prima di recarsi a Palazzo Chigi. Sembler, secondo quanto si e' appreso, ha anche assicurato supporto e la piena cooperazione americana all'Italia. (ANSA) da "Corriere.it" ROMA - «Stai attenta, perché ti vogliono ammazzare»: questo avrebbero detto i rapitori di Giuliana Sgrena mentre la liberavano. Lo ha detto Pier Scolari, il compagno di Giuliana Sgrena, riportando le parole della giornalista. «Giuliana aveva delle informazioni - ha poi aggiunto - e i militari Usa non volevano che ne uscisse viva». PIOGGIA DI FUOCO - «Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace. Mi ha fatto scudo col suo corpo. E' morto subito, tra le mie braccia», ha raccontato Giuliana con un filo di voce a Rosa Maria Calipari, la moglie dell'agente ucciso, che le teneva le mani, all'ospedale militare del Celio. Continuando il racconto di quegli attimi terribili, Giuliana ha detto «proprio mentre parlavo con Nicola è arrivata una pioggia di fuoco che ha colpito la macchina su cui viaggiavamo. Poi ci hanno spento tutti i cellulari, e i soccorsi hanno impiegato tantissimo ad arrivare. Non trovo davvero nessuna giustificazione a quello che è successo». «GIA' SUPERATI ALTRI POSTI DI BLOCCO USA» A completare la ricostruzione della tragica sparatoria è Pier Scolari, il compagno di Giuliana Sgrena, che è stato con lei durante il volo di rientro da Bagdad: «Erano a settecento metri dall'aeroporto. Avevano già superato diversi controlli, controlli americani. Avevano avvisato tutti. Poi, dopo una curva sono stati raggiunti dalla luce di un faro e lì è partita una gragnuola di colpi. Tre-quattrocento colpi, dicono quelli che si trovavano lì. A quel punto Calipari si è buttato sul corpo di Giuliana e l'ha salvata». Tutto questo - precisa Scolari - è avvenuto in diretta telefonica con Palazzo Chigi «Eravamo collegati con i cellulari ma a un certo punto i militari americani hanno deciso di staccare la comunicazione. Non è stato più possibile parlare». "Spiace che il grande lavoro dispiegato anche ieri sera dalla redazione del Tg1, come dagli altri giornali del servizio pubblico, sia stato vanificato dalle scelte della direzione di testata sui tempi e sui modi con cui dare conto dei tragici sviluppi successivi alla liberazione di Giuliana Sgrena". Cosi' Roberto Natale, segretario dell'Usigrai commenta la scaletta del Tg1 di ieri sera. "Nonostante le notizie e le testimonianze raccolte dai cronisti della redazione, non si e' riusciti a modificare l'impianto del giornale preferendo rimandare alle edizioni successive quegli aggiornamenti che sarebbe stato possibile fornire gia' durante l'edizione delle 20. Non e' si e' dato modo agli spettatori di comprendere la portata dell'atto eroico nel quale ha trovato la morte Nicola Calipari, mentre hanno avuto spazio dichiarazioni di esponenti istituzionali e politici che l'evoluzione degli avvenimenti aveva reso incongrue". "Questa ingessatura - dice Natale - ha dato una immagine assai negativa dell'informazione Rai, cosi' come l'ha data l'immutabilita' dei palinsesti di prima serata delle tre reti televisive. C'erano fatti drammatici appena accaduti ed ancora da approfondire, ma la Rai e' sembrata non accorgersene. Fino ai tg di mezza sera, dei fatti iracheni si e' parlato soltanto sul palco di Sanremo. Davvero troppo poco. Non e' cosi' che si difende la credibilita' del servizio pubblico". (ITALPRESS).