CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 04 Mag 2004

Giudizio positivo del Coordinamento delle Ars per il Sindacato di servizio sull'operato dell'Ordine al quale si chiede un impegno preciso sulla riforma, sulla qualità della formazione e dell'accesso alla professione

Giudizio positivo del Coordinamento delle Ars per il Sindacato di servizio sull'operato dell'Ordine al quale si chiede un impegno preciso sulla riforma, sulla qualità della formazione e dell'accesso alla professione

Giudizio positivo del Coordinamento delle Ars per il Sindacato di servizio sull'operato dell'Ordine al quale si chiede un impegno preciso sulla riforma, sulla qualità della formazione e dell'accesso alla professione

Il futuro dell’Ordine dei Giornalisti e della professione stessa ha due fondamentali riferimenti: la qualità e la credibilità del nostro lavoro, la qualità e la chiarezza della formazione e dell’accesso alla professione. Affinché l’Ordine professionale sia espressione di una categoria e non di una corporazione con una reale e realistica rappresentazione della categoria stessa nel suo Ordine. Il coordinamento delle Associazioni regionali di stampa per un sindacato di servizio esprime un giudizio positivo sull’operato della gestione uscente dell’Ordine nazionale e degli Ordini regionali di Liguria, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e rilancia con forza gli elementi di qualità e di credibilità che dovranno sostenere i nuovi consigli nazionali e regionali. La qualità deve essere un elemento pregiudiziale per la credibilità di tutta la categoria con un forte rilancio della riforma dell’Ordine stesso e la concretizzazione di una definitiva e credibile via di accesso e di formazione alla professione. Definendo in modo netto e chiaro, anche ai fini della rappresentatività, le figure professionali esistenti o che saranno modificate in sede di riforma. La qualità deve sostenere le scelte sull’accesso e sulla regolamentazione deontologica, sulla coerenza e continiuità della giurisprudenza espressa dalle decisioni ordinistiche in modo da definire in modo netto le differenze tra giornalisti e manager, le incompatibilità tra le esclusività della professione e altre attività parallele o di contorno che, negli ultimi anni, hanno troppo spesso visto decisioni tra di loro contradditorie con il solo risultato di aumentare diatribe e confusione. L’impegno che chiediamo al nuovo consiglio dell’Ordine è proprio questo: la chiarezza e il coraggio della svolta definitiva nella riforma, nell’accesso alla professione e nella sua formazione. Una piattaforma sulla quale siamo certi la maggioranza della categoria saprà ritrovarsi. Marcello Zinola, portavoce del Coordinamento delle Associazioni stampa per il Sindacato di servizio

@fnsisocial

Articoli correlati