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Uffici Stampa 29 Ott 2007

Giù le mani dal Comitato di Redazione dell’Inps Raccolte 760 firme di solidarietà Interrogazione parlamentare della deputata Sd Gloria Buffo

La Rsu dell’Inps scrive a Marini, Bertinotti, al Ministro del Lavoro e al Ministro della Funzione Pubblica contro i procedimenti disciplinare assunti dall’INPS contro il Comitato di redazione di Direzione generale dell’INPS per essersi rivolto ai Parlamentari”

La Rsu dell’Inps scrive a Marini, Bertinotti, al Ministro del Lavoro e al Ministro della Funzione Pubblica contro i procedimenti disciplinare assunti dall’INPS contro il Comitato di redazione di Direzione generale dell’INPS per essersi rivolto ai Parlamentari”

L’Istituto ha lasciato che la prestigiosa rivista “Sistema previdenza”, da oltre 30 anni punto di riferimento per il mondo della cultura e delle relazioni sociali, industriali e previdenziali, incorresse nella decadenza prevista dall’art. 7 della Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948 (disposizioni sulla stampa), in barba alle rassicurazioni fornite dal Direttore Centrale delle Risorse Umane dell’INPS alla FNSI, all’Associazione Stampa romana e alla RSU di Direzione Generale e malgrado precise direttive emanate dal Direttore Generale dell’Ente con la determinazione n. 23 del 6.12.2005. Il Direttore Generale, anziché adoperarsi per evitare tale esito negativo, ha inviato una lettera minacciosa alla RSU di Direzione Generale per averlo denunciato e per essersi schierata con i colleghi giornalisti che, a causa della cessazione del periodico, vedranno compromessa la loro professionalità. Come risposta a tale evento l’Amministrazione ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di tre colleghi, componenti del predetto Comitato di redazione, per aver sollecitato sulla vicenda l’intervento di autorevoli parlamentari. Cosa che avrebbero potuto fare come cittadini e in virtù del ruolo di dirigente sindacale che ricoprono. La RSU di Direzione Generale ritiene, sul piano politico, che la vicenda assume un valenza gravemente negativa. Infatti non può e non deve affermarsi con nessun Governo il principio secondo cui un cittadino-lavoratore, nel rivolgersi ad un parlamentare rischia di subire un deferimento al Consiglio di disciplina. Tali preoccupazioni espresse dalla RSU di D.G. hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni rilasciate dall’On.le Caldarola in occasione della Conferenza stampa tenutasi presso la FNSI in data 5 ottobre 2007, secondo il quale, in questo caso un eventuale provvedimento disciplinare assumerebbe un “valore erga omnes. L’avvio di questo procedimento disciplinare rende l’Inps responsabile di inaugurare una strategia di rottura del rapporto tra il cittadino e il Parlamento”. Lo stesso On.le Leoluca Orlando ha puntualizzato nella stessa occasione che “l’aggravamento degli addebiti ai tre componenti il Comitato di redazione è strettamente connesso al susseguirsi degli atti ispettivi parlamentari”. “Qui si rischia-ha continuato l’On.le Orlando- di essere in presenza di evento che in altre situazioni si chiamerebbe vendetta trasversale: sostanzialmente si colpisce il lavoratore per colpire la funzione parlamentare” Analoghi giudizi sono stati espressi dall’On.le Giovanni Russo Spena. Su tale decisione hanno altresì preso posizione: • il Segretario generale della FNSI il quale ha rilevato che il provvedimento si configura come un grave comportamento antisindacale, peraltro messo in atto da un ente pubblico tanto importante per la vita di milioni di cittadini. La stessa Federazione ha dato mandato all’Associazione stampa romana di aprire un contenzioso legale per comportamento antisindacale ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori contro i vertici dell’Istituto; • tutte le Organizzazioni sindacali nazionali dell’Istituto; • la stragrande maggioranza del personale (n. 750) in servizio presso la Direzione Generale che ha espresso la propria solidarietà verso i colleghi giornalisti. La R.S.U. nel suo complesso si rivolge ai Presidenti dei due rami del Parlamento perché garantiscano il diritto dei cittadini a rivolgersi ai propri rappresentanti parlamentari e, sia pure nell’ambito delle loro prerogative, a far sì che all’interno dell’Ente, vengano ripristinati corretti comportamenti democratici e di dialettica politico-sindacale. La stessa RSU esprime una grave preoccupazione per il contenuto della risposta scritta fornita dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale sull’interrogazione parlamentare n. 3/01376, seduta di annuncio 229 del 23.10.2007 presentata dall’On.le Leoluca Orlando nella seduta del 24 ottobre 2007 circa la non esistenza del Comitato di redazione dei giornalisti dell’INPS, informazione fornita dalla Direzione Generale dell’INPS. Infatti le informazioni fornite al Ministro non sono rispondenti al vero, anzi non trovano alcun riscontro e contraddicono il contenuto di atti formalizzati in merito. Sull’argomento va, infatti, precisato che l’Ufficio stampa dell’INPS è stato istituito in data 9 agosto 1965 e che il Comitato di redazione è stato costituito in data 30 marzo 2004 alla presenza di dirigenti nazionali e regionali dell’Associazione di categoria. In quella occasione i giornalisti si sono costituiti in associazione sindacale quale emanazione aziendale della FNSI e proprio organo di rappresentanza, e dell’avvenuta costituzione è stata data comunicazione alla Direzione Centrale Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane dell’Istituto. E’ il caso, infine, di ricordare che il carattere sindacale di un’associazione e della sua attività è tale per il fatto stesso dell’avvenuta documentata costituzione dell’associazione medesima o dell’attestata adesione ad altra esistente senza alcun riconoscimento pubblico da parte del datore di lavoro. Nel corso dell’Assemblea del personale della Direzione generale dell’Inps, tenutasi il 24 ottobre 2007, la Rsu ha reso noto i dati relativi al numero delle adesioni sottoscritte dai lavoratori a sostegno dei tre colleghi, componenti il Comitato di redazione della Sede centrale dell’Istituto, che sono stati deferiti dall’Amministrazione alla Commissione di disciplina. A tale proposito, la Rsu di Direzione generale comunica che attualmente sono state registrate ben 760 firme di solidarietà nei confronti dei tre colleghi giornalisti, ma il numero è destinato sicuramente ad aumentare dal momento che da altri lavoratori giungono quotidianamente richieste per la sottoscrizione dell’appello. ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05393 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 15 Seduta di annuncio: 230 del 24/10/2007 Primo firmatario: BUFFO GLORIA Gruppo: SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO Data firma: 24/10/2007 Destinatari • MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE delegato in data 24/10/2007 Stato iter: IN CORSO BUFFO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze - Per sapere - premesso che: se le notizie di cui i firmatari sono venuti a conoscenza sono esatte, le procedure per l'aggiudicazione di alcune gare d'appalto, espletate dal Servizio Comunicazione e Relazioni esterne della Direzione generale dell'Inps di via Ciro il Grande 21 a Roma, sarebbero irregolari; ricorre il nome della stessa ditta come vincitrice delle gare d'appalto di che trattasi; la ditta in questione, oltre a non aver ottemperato all'obbligo della regolarità contributiva, non sarebbe stata in possesso di requisiti indispensabili per poter partecipare a queste gare d'appalto; le notizie lascerebbero presupporre, inoltre, un rapporto in data anteriore alle gare e di una certa continuità, fra il titolare della ditta vincitrice delle gare d'appalto ed un dirigente dell'INPS -: - quali iniziative s'intendono predisporre al fine di verificare tali notizie e, nel caso le stesse venissero confermate, quali provvedimenti s'intendano porre in essere dal momento che, a quel punto, risulterebbero evidenti responsabilità sia di natura amministrativa che penale. (4-05393)

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