“Possono essere iscritti al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) come soci ordinari esclusivamente i giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine dei Giornalisti e alle associazioni regionali della stampa facenti parte della FNSI che si occupano con regolarità e continuità di turismo”.
Questo si legge nell’articolo uno della statuto del nostro gruppo di specializzazione. E vuol già dire molto: non si inquadra solo lo scenario, ma si stabiliscono dei rigorosi criteri di ammissione e di permanenza. Il GIST, ormai da diversi anni, ha intrapreso un percorso estremamente chiaro, per garantire una sempre più corretta informazione ai lettori ma anche per rapportarsi – con altrettanta correttezza – nei confronti degli interlocutori professionali coi quali opera: enti del turismo, agenzie di viaggio, compagnie aeree, tour operator, consorzi, enti pubblici e privati. Nel mondo della stampa specializzata che si occupa di servizi e tempo libero è indispensabile operare in tal senso, anche per contrapporsi ai rischi di una giungla professionale dove i più ricorrenti problemi sono legati a diversi fenomeni in pericolosa crescita: il proliferare di piccole testate smaccatamente pubblicitarie, la crescita numerica di figure (solo apparentemente professionali) prive di qualificazione (nessuna iscrizione all’ordine e tantomeno alla FNSI), la corsa al ribasso nei pagamenti di articoli e servizi fotografici, l’abusivismo di presunti colleghi che (qualche volta con la collaborazione di editori compiacenti…) attuano disinvolte ‘operazioni di scambio’ (articoli contro servizi), l’aggressività di uffici stampa ‘mascherati’ che propongono (e impongono…) servizi confezionati a priori, il moltiplicarsi di club e associazioni che – tutelando solo se stessi – si assumono la titolarità di ‘difendere la stampa turistica’. E’ fondamentale – contro questi e altri rischi – che la prima forma di tutela (reale, per tutti i soggetti in campo) arrivi proprio dal primo gruppo di specializzazione del settore. Primo come data di fondazione, ma anche primo nell’imporre dei criteri di ammissione che prevedano l’iscrizione all’ordine, al sindacato, e il reale svolgimento della professione con regolare retribuzione. Il socio GIST, per essere ammesso, deve documentare (a norma di statuto) la propria attività nel settore durante gli ultimi due anni; non solo, il Direttivo attua periodiche revisioni degli iscritti – la prossima avverrà entro l’anno in corso – per accertarsi che i requisiti di ammissione vengano mantenuti. Il medesimo rigore avviene nella verifica dell’iscrizione non solo all’Ordine ma alla FNSI. Inoltre – ed è un fiore all’occhiello – il GIST è un gruppo dove il pagamento delle quote avviene regolarmente e – per regolamento – entro l’anno in corso. Ma ci sono anche altri elementi che possono servire per comprendere la serietà nell’organizzazione dell’attività associativa. Il GIST rappresenta l’Italia nell’ETP (European Travel Press, ex Fedajt); i soci rispettano - oltre al codice deontologico dell’Ordine dei giornalisti - il rigorosissimo codice deontologico creato dal gruppo stesso per la specifica professionalità del giornalismo turistico (approvato il 18/01/91 nel Convegno di Palma de Maiorca), la Carta dei doveri del Giornalista (approvata da Odg e Fnsi), il Protocollo sulla Trasparenza pubblicitaria (firmato da Odg, Fnsi, Assap, Assorel, Ferpi, Otep e Tp, il 14/04/1988) e la Risoluzione relativa all’etica del Giornalismo (approvata dal consiglio d’Europa il 01/10/1991). Ma chi sono i 205 soci GIST? Ecco qualche dato per tracciare un identikit del gruppo: 6 direttori editoriali, 39 tra direttori responsabili e vicedirettori, 80 tra caporedattori, vicecaporedattori, capiservizio e redattori, 106 freelance, 20 addetti stampa e 67 autori (o coautori) di guide, libri di viaggio o libri fotografici. Da anni la promozione e la visibilità dei soci si avvale di un importantissimo strumento: l’annuario, che veicola i dati di riferimento degli iscritti (indicazioni anagrafiche, collaborazioni, numeri di telefono, e.mail, siti internet, ambiti di specializzazione) in una forma editoriale completa e autorevole. Fino al 2005 l’annuario dei soci GIST era ospitato dall’annuario del turismo del Touring Club Italiano, mentre - a partire dal 2006 – gli stessi spazi sono assicurati dalla casa editrice De Agostini nel suo ‘libro del turismo’. Due collaborazioni prestigiose che confermano l’autorevolezza del gruppo nel settore editoriale. Ma l’attività del GIST è visibilmente concreta attraverso numerose altre iniziative: viaggi stampa riservati ai soci, convegni specializzati, incontri – aperti al pubblico – e realizzati in collaborazione con gli enti nazionali del turismo, mostre fotografiche, collaborazioni ad iniziative editoriali, serate gastronomiche dedicate ai ‘sapori del mondo’, sono inoltre allo studio il rinnovo del sito internet (www.gist.it) e diversi progetti relativi alla formazione. Un’attività a 360 gradi che affianca la tutela dei soci alla loro promozione, la visibilità del gruppo agli incontri professionali. Questo per dare ad un settore – quello della stampa turistica – tutta la serietà, il dinamismo e la competenza necessari. Lo scenario professionale – messo a dura prova dalle vicende internazionali e dalle non felicissime congiunture economiche – necessità di interpreti brillanti, corretti e professionalmente preparati. Proprio come i soci del GIST: giornalisti e viaggiatori in grado di interpretare la realtà e di raccontarla con serietà e competenza, all’insegna del rispetto di un ambito deontologico volutamente rigoroso e rispettoso delle regole, in primis quelle stabilite dall’Ordine e dalla FNSI. Indispensabili punti di riferimento in un mondo dell’informazione in continua evoluzione, da comprendere e interpretare nel rispetto dei lettori e dei colleghi. Stefano Passaquindici Presidente del Gist