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Audrey Azoulay, direttrice generale Unesco, presenta il Wpfd2021 (Foto: @AAzoulay)
Internazionale 03 Mag 2021

Giornata mondiale della libertà  di stampa, Unesco: «Informazione bene pubblico da tutelare»

Una ricorrenza che serve anche «ad interrogarsi su ciò che si può fare per rafforzare il giornalismo», rileva la direttrice generale Audrey Azoulay. Iniziative in tutto il mondo promosse, fra gli altri, da Efj, Ifj e sindacati nazionali dei giornalisti. Gli interventi delle istituzioni europee.

"L'informazione come bene pubblico". Questo il tema scelto dall'Unesco per la Giornata mondiale della libertà di stampa che si celebra oggi, 3 maggio 2021. «Un tema - ha evidenziato Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Unesco - che sottolinea l'indiscutibile importanza di informazioni verificate e affidabili e richiama l'attenzione sul ruolo essenziale di giornalisti liberi e professionali». L'informazione come "bene pubblico" è però anche un appello che l'Unesco rivolge alle istituzioni di tutto il pianeta a riaffermare l'importanza di «prendersi cura dell'informazione, ad interrogarsi su ciò che si può fare per rafforzare il giornalismo e promuovere la trasparenza».

Tre gli argomenti al centro delle celebrazioni promosse in occasione della Giornata: misure che garantiscano la vitalità economica dei mezzi di informazione; meccanismi per garantire la trasparenza delle società internet; la necessità di assicurare ai cittadini una corretta alfabetizzazione ai media che consenta alle persone di riconoscere e valorizzare, nonché difendere e richiedere, il giornalismo come parte vitale dell'informazione "bene pubblico".

Temi che sono stati al centro delle iniziative organizzate un po’ ovunque da istituzioni e sindacati. Sull'importanza di «leggi sui media e sul lavoro che garantiscano l'indipendenza e il pluralismo dell'informazione, condizioni di lavoro dignitose, sicurezza, parità di trattamento e non discriminazione nelle redazioni» ha posto l'accento la Federazione internazionale dei giornalisti, che ha rivendicato il ruolo dei «sindacati veramente rappresentativi per preservare la libertà di stampa» e fatto appello ai governi perché «se l'informazione è un bene pubblico, prendano in considerazione adeguati sistemi di finanziamento pubblico». La Federazione europea dei giornalisti ha lanciato una rilevazione fra i giornalisti sui temi della salute e della sicurezza per chi fa informazione, esortando le istituzioni del continente ad agire per assicurare l'incolumità degli operatori dei media.

Interventi in difesa della libertà di stampa sono giunti dall'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell Fontelles, dalla vice Commissaria Ue Vera Jourova, dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che in un video ha ribadito: «L'informazione è un bene pubblico e uno strumento prezioso. Minacciare un giornalista significa minacciare la libertà di tutti, perché senza una stampa indipendente non esiste una vera democrazia. Il Parlamento europeo – ha assicurato – è al fianco di tutti i giornalisti che subiscono intimidazioni mentre svolgono il loro essenziale lavoro».

Walter Verini, coordinatore in Commissione Antimafia del Comitato per la tutela dei giornalisti minacciati, ha rimarcato che è la Giornata mondiale per la libertà di informazione «è un’occasione importante, per riaffermare e ricordare a tutti il valore universale di questo bene prezioso. Non solo per chi ha il diritto di svolgere il proprio lavoro in libertà, senza censure, senza regressioni, senza intimidazioni, senza subire violenza. La libertà di informazione significa difesa della libertà di tutti».

Verini ha poi ricordato i «tanti giornalisti uccisi per il loro lavoro di inchiesta: da Ilaria Alpi a Giulio Regeni a Daphne Caruana Galizia, a Giancarlo Siani, a troppi altri» e osservato che «ancora oggi in Italia ci sono troppi giornalisti costretti a vivere sotto scorta perché rischiano la vita, minacciati da mafie, organizzazioni criminali, organizzazioni di estrema destra. La giornata di oggi – ha concluso – serve a questo: a ricordare a tutti di tenere accesa la luce, tutti i giorni, per la difesa della libertà di informazione, come fanno Fnsi, Articolo21 e altre associazioni. E a prendere impegni davvero seri, nel nostro Paese, per sbloccare finalmente le norme su cui abbiamo lavorato contro le querele bavaglio a scopo intimidatorio».

Secondo l’Osservatorio dell’Unesco, dal 2020 ad oggi sono stati assassinati 76 giornalisti, molti di più, in tutto il mondo, hanno subito arresti, vessazioni o minacce.

@fnsisocial

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