Tutto pronto a Conselice per le celebrazioni della Giornata mondiale della libertà di stampa, in programma lunedì 2 e martedì 3 maggio 2022. Da anni Conselice ha intitolato una piazza alla "Libertà di stampa" e la pedalina lì esposta, utilizzata dalla resistenza per la stampa clandestina in epoca fascista, è diventata un monumento-simbolo del Paese.
Le giornate, promosse con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna, dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna, dell'Associazione Stampa Emilia Romagna e della e Fnsi, prevedono lunedì 2 maggio, alle 20.30, nell'auditorium comunale, la presentazione del libro di Paolo Berizzi 'È gradita la camicia nera'. Dialogherà con l'autore il segretario dell'Aser, Vittorio Pastanella.
Martedì 3 maggio, alle 10.30, nella sala consigliare del Comune, presentazione al pubblico del portale dell'Osservatorio sulla libertà di stampa. Saranno presenti il giornalista di Repubblica e scrittore Paolo Berizzi, presidente dell'Osservatorio; la sindaca di Conselice, Paola Pula; il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi; il presidente dell'Aser, Matteo Naccari e il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti nazionale e regionale.
Il 1° ottobre 2021, nell'anniversario dell'inaugurazione del Monumento, è stato costituito l'Osservatorio nazionale sulla libertà di stampa, del quale sono soci fondatori il Comune di Conselice, la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Stampa Emilia Romagna. «Il portale è un nuovo strumento pratico contro chi "molesta" il diritto di cronaca e la libertà di espressione. Sarà uno strumento per non lasciare soli i cronisti e avere informazioni sui casi di minacce ai giornalisti, in Emilia Romagna e non solo», anticipano gli organizzatori.
«L'obiettivo – proseguono – è quello di far sentire la vicinanza di sindacato, società civile e istituzioni a quegli operatori dell'informazione il cui lavoro è contrastato da intimidazioni, querele bavaglio, minacce fisiche e digitali, odio in rete in un contesto in cui fenomeni di precariato limitano la libertà dei giornalisti e quindi il diritto dei cittadini di essere informati al meglio».