Sotto la pioggia con cartelli, messaggi e una richiesta univoca: che venga posta fine alla ingiusta e disumana detenzione di Julian Assange, chiedendo quindi che non venga estradato negli Stati Uniti. Questo, in una riga, il senso del sit-in che si è tenuto sabato 10 dicembre 2022 davanti all'Ambasciata del Regno Unito, a Roma, cui hanno preso parte, fra gli altri, anche Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana e Daniele Macheda, segretario dell'Usigrai.
La data scelta, il 10 dicembre, non è casuale: è la data in cui si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani. L'appello per Assange attraversa da settimane tanti Paesi del mondo, anche grazie al recente intervento delle maggiori testate internazionali che hanno sottolineato come in questa storia sia in ballo la libertà di stampa nel suo complesso, oltre alla già grave situazione del fondatore di WikiLeaks.
«Chi pensa che la battaglia FreeAssange sia una questione sua e della sua famiglia non ha capito nulla: in discussione c'è il diritto di svelare le trame e le menzogne di ogni regime», ha ricordato, fra l'altro, il presidente Giulietti.