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Fnsi 27 Set 2002

Giornalisti Uniti (Fnsi): mini riforma Inpgi rafforza certezze pensioni giornalisti

Giornalisti Uniti (Fnsi): mini riforma Inpgi rafforza certezze pensioni giornalisti

Giornalisti Uniti (Fnsi):
mini riforma Inpgi
rafforza certezze
pensioni giornalisti

26 settembre 2002 “La mini riforma avviata oggi dall’Inpgi, che introduce nuovi criteri di calcolo della pensione sulla quota relativa ai contributi futuri, è uno sforzo lungimirante volto a rafforzare le certezze previdenziali di tutti i giornalisti. L’autoriduzione di modestissima entità degli importi delle future pensioni di quanti erano iscritti all’Inpgi prima del 1998 è una misura di salvaguardia che risponde positivamente all’avviso del Ministero del Lavoro che aveva sollecitato all’inizio dell’anno interventi per una più equa corrispondenza tra contributi versati e trattamento pensionistico. Si evita inoltre così un conflitto tra generazioni. Non bisogna infatti dimenticare che oltre 4.000 giornalisti su 12.000 contribuenti, iscritti dopo il 1998 hanno già il sistema pensionistico basato totalmente pro rata sui contributi versati. Un sacrificio oggi per una certezza in più domani per tutti non per pochi. Su questa base ogni contributo è e sarà ancor utile e ben ascoltato”. E’ quanto afferma in una nota Luigi Ronsivalle, segretario aggiunto Fnsi, a nome dei ”Giornalisti Uniti”, componente del governo della Federstampa (di cui fanno parte, fra gli altri, anche il presidente Franco Siddi e i membri di Giunta Pino Nardi , Franco Tropea e Mimmo Castellano). Le misure votate oggi dal Consiglio Generale dell’Inpgi, nelle intenzioni – prosegue la nota - consentiranno a tutti gli altri contribuenti di conservare per buona parte integralmente il metro di calcolo retributivo oltre, ovviamente, le migliori aliquote di rendimento rispetto all’Inps che valgono anche per i più giovani. Sono comprensibili le perplessità e anche i disagi che si provano quando si procede sul terreno dei sacrifici e sono legittime le serie differenze di opinione. Adesso resta da compiere il percorso del confronto e dell’intesa con la Fieg per la richiesta di decreto al Ministero del Lavoro. Se emergeranno situazioni nuove e proposte migliorative non strumentali sarà possibile qualificare ulteriormente il provvedimento. E’ utile e interessante il contributo di tutti, tutte le opinioni hanno diritto di cittadinanza, ma è importante che la categoria dei giornalisti arrivi agli appuntamenti preparata e dimostrando le capacità di una seria gestione della propria autonomia. Ora diventa importante completare l’azione aprendo il capitolo della riforma degli ammortizzatori sociali che pesano impropriamente sui costi dell’Inpgi. Il Governo non può agire in un modo per tutto il sistema dell’industria e in un altro per l’editoria. La Fieg - conclude la nota - non può solo dire no e pretendere le mance dello Stato e l’impoverimento delle casse pensionistiche dei giornalisti, all’insegna della privatizzazione degli utili e pubblicizzazione delle perdite.”

@fnsisocial

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