Il documento del Sindacato dei giornalisti della Campania e la questione delle querele temerarie sono state al centro di un incontro tra i vertici della Federazione della stampa e il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore. “Le richieste di risarcimento avanzate in malafede e con pretese economiche sproporzionate sono da considerare come un vero e proprio atto di intimadazione”, hanno spiegato il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.
I vertici della Fnsi hanno consegnato al sottosegretario
alla Giustizia, Gennaro Migliore, il documento predisposto dal Sindacato
unitario giornalisti della Campania relativo alle aggressioni subite da alcuni
cronisti della regione e ha chiesto al sottosegretario di attivarsi al più
presto per affrontare tali situazioni, come peraltro ha assicurato anche il
ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
“Al sottosegretario Migliore – spiegano il segretario generale Raffaele Lorusso
e il presidente Giuseppe Giulietti – abbiamo anche chiesto di rivolgere una
particolare attenzione al delicato e ancora irrisolto tema delle querele
temerarie, che potrebbe trovare la giusta definizione nell’ambito del
provvedimento di legge sulla diffamazione, ancora fermo al Senato, o
nell’ambito del riordino del processo civile”.
Ad ogni modo, “qualsiasi definizione delle querele temerarie – concludono
Lorusso e Giulietti - deve partire dal presupposto che le richieste che vengono
avanzate in malafede e con pretese economiche sproporzionate sono da
considerarsi come un vero e proprio atto di intimidazione nei confronti del
libero esercizio dell’articolo 21 della Costituzione e una minaccia al diritto
di cronaca e al diritto dei cittadini ad essere informati. In questi casi è
necessario che al richiedente temerario venga comminata una sanzione
proporzionata all’entità della richiesta”.