Un nuovo caso di minacce via social network ad una giornalista, dopo il sequestro della pagina Facebook “Luna Nuova” dalla quale per mesi è stata attaccata la collega di Repubblica, Federica Angeli. Questa volta a finire nel mirino è Benedetta Salsi del “Resto del Carlino”. La Gip di Reggio Emilia, Angela Baraldi, ha chiesto di oscurare la pagina “Musulmani d’Italia”, ma il social network si rifiuta di procedere. «Contro le minacce alle giornaliste, Facebook non può voltare la testa dall’altra parte», commenta la Cpo Fnsi.
«Contro le minacce alle giornaliste, Facebook non può
voltare la testa dall’altra parte». Così la Cpo Fnsi, all’indomani della
denuncia sulle minacce rivolte alla giornalista Federica Angeli, di Repubblica,
per le sue coraggiose inchieste, dalla pagina “Luna Nuova di Ostia” di cui è
stato disposto il sequestro preventivo, commenta «con sconcerto» il rifiuto di Facebook di oscurare e rimuovere
i post offensivi e minatori della pagina “Musulmani d’Italia” nei confronti
della giornalista Benedetta Salsi del “Resto del Carlino” di Reggio Emilia.
«Minacce – prosegue la Cpo Fnsi – ancora online dal 25 febbraio , nonostante
una settimana fa, l’8 marzo, sia stato emesso un decreto della Gip di Reggio
Emilia, Angela Baraldi, di oscurare la pagina. La cronista, per aver dato conto
delle indagini su un italiano convertito all’islam indagato per terrorismo, è
stata pesantemente insultata, in modo sessista, e minacciata di essere “punita
severamente”; i suoi dati sono stati diffusi e la sua foto pubblicata. Facebook,
a quasi un mese di distanza, e nonostante il decreto del giudice, non ha ancora oscurato il post, né la pagina, affermando che la giornalista è un
“personaggio pubblico” e che pertanto non si applica la policy riservata ai
comuni cittadini. Tutto questo è intollerabile. La Commissione Pari Opportunità
della Fnsi, nell’esprimere solidarietà alle due colleghe, invita tutte le
giornaliste vittime di minacce online di segnalarle alla mail cpofnsi@gmail.com e di non abbassare la guardia. Noi non lo faremo».