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Osservatorio sui media 31 Ago 2010

Giornalismo iperlocale: AOL investe 50 mln di dollari ma i risultati sono deludenti - Da lsdi.it

Lavoro massacrante per i giornalisti e scarsissimi ricavi da parte della pubblicità – Nonostante l’intervento di  grossi gruppi editoriali, le iniziative  di informazione iperlocale negli Usa, secondo un’analisi di Themediatrend, non hanno ancora trovato un modello  economicamente sostenibile – Il caso di  Patch.com e il crollo di diversi redattori, fra cui una giornalista che ha  scritto a Den Kennedy, docente di  Giornalismo alla  Norstheastern  University, di non poter più lavorare così

Lavoro massacrante per i giornalisti e scarsissimi ricavi da parte della pubblicità – Nonostante l’intervento di  grossi gruppi editoriali, le iniziative  di informazione iperlocale negli Usa, secondo un’analisi di Themediatrend, non hanno ancora trovato un modello  economicamente sostenibile – Il caso di  Patch.com e il crollo di diversi redattori, fra cui una giornalista che ha  scritto a Den Kennedy, docente di  Giornalismo alla  Norstheastern  University, di non poter più lavorare così

 – “Le settimane di lavoro sono di 70  ore. Sì, 70 ore e più. E’ una start up,  con tutto quello che segue, e lo sapevo  che sarebbe stato un lavoro duro. Ma è  inquietante il fatto che io non possa  avere una pausa. Da più di 20 anni sono  nel giornalismo, come cronista, redattore  online, segretaria di redazione in un  settimanale, ma non ho mai lavorato tanto  nella mia vita”
http://www.lsdi.it/2010/08/23/giornalismo-iperlocale-aol-investe-50-mln-di-dollari-ma-i-risultati-sono-deludenti/
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Il giornalismo anglosassone? E’ ancora un  mito
Una comparazione tra Italia e Gran  Bretagna, al centro di una tesi di laurea  di una studentessa milanese, mette in  luce come nonostante alcune tendenze  comuni (commercializzazione,  infotainment, peso delle pressioni di  proprietari, inserzionisti e marketing)  esista ancora un divario di cultura  professionale fra i due paesi, che rende  l’ UK dotata di anticorpi più efficaci  –  Nonostante l’ Italia sia l’ unico paese  al mondo dotato di un Ordine dei  giornalisti, nella schiva Inghilterra la  tolleranza di comportamenti  giornalisticamente scorretti è molto  minore – Quello che in Italia sembra  mancare è la credibilità della sanzione e  soprattutto della sanzione di carattere  morale , che invece governa il principio  dell’auto-regolamentazione britannica e  che risulta molto più effettiva e cogente  delle sanzioni, amministrative o  giudiziarie che siano, derivate da norme  giuridiche di fatto inapplicate – L’  ampia diffusione in Uk dei sistemi di  controllo della qualità, che invece sono  piuttosto rari in Italia
http://www.lsdi.it/2010/08/20/il-giornalismo-anglosassone-e-ancora-un-mito/
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Alla ricerca di una Arianna Huffington italiana
Ma, secondo Rina Brundu, si tratta di una  impresa pressoché impossibile: nel nostro  paese, Oltre all’elemento “nome” è  infatti venuto a mancare l’elemento  “mezzi”, e dunque il fattore risorsa- economica (non mi risulta di alcun  editore che abbia deciso di finanziare  una avventura giornalistica digitale che  mirasse a fare diretta concorrenza ai  quotidiani tradizionali), ma finanche  l’elemento compiuto-universo-digitale- dentro-cui-vivere. Ovvero, è venuto a  mancare quell’establishment culturale,  politico, tecnico di supporto che abbiamo  già verificato essere una condizione  obbligata per una riuscita dell’impresa.
http://www.lsdi.it/2010/08/20/alla-ricerca-di-una-arianna-huffington-italiana/
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Giornali
Quotidiani: in Usa lieve crescita della  pubblicità a partire dal 2014
Secondo una ricerca di VSS il calo degli  investimenti pubblicitari sui quotidiani  dovrebbe attenuarsi quest’ anno, con una  stabilizzazione della situazione nel 2013  e l’ avvio di una nuova crescita all’  inizio del 2014. Ma, con una spesa di  soli 36,76 miliardi di dollari quest’  anno, i giornali non potranno raggiungere  il tetto di 66,37 miliardi che l’  industria aveva registrato nel 2005
http://www.lsdi.it/2010/08/26/quotidiani-in-usa-lieve-crescita-della-pubblicita-a-partire-dal-2014/
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Paywall: il Times perde 1,2 milioni di visitatori in due mesi
Il calo sarebbe inferiore però a quanto  si temeva, visto che qualche esperto di  media aveva ipotizzato addirittura un  meno 84% – Una ricerca di comScore
http://www.lsdi.it/2010/08/19/paywall-il-times-perde-12-milioni-di-visitatori-in-due-mesi/
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Il New York Times comincia a ‘testare’ la sua strategia per i contenuti a pagamento
La sperimentazione non avviene  direttamente sul sito web di bandiera,  quello del Nyt, ma su quello di uno suo  quotidiano di Worcester , The Telegram &  Gazette, che permetterà di leggere  gratuitamente 10 articoli al mese - Dopo  quella soglia, i lettori potranno  scegliere fra diverse opzioni di  abbonamento per l’ online, da un pass  mensile a 14,95 dollari a un pass  quotidiano al prezzo di un dollaro.
http://www.lsdi.it/2010/08/18/il-new-york-times-comincia-a-%e2%80%98testare%e2%80%99-la-sua-strategia-per-i-contenuti-a-pagamento/
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Realtà aumentata: il Suddeutsche Zeitung Magazine ci crede

E' la prima pubblicazione editoriale di  massa a sfruttare la realtà aumentata,  cioè la sovrapposizione di livelli  informativi [elementi virtuali e  multimediali, dati geolocalizzati, ecc.]  all’esperienza reale di tutti i giorni.

http://www.lsdi.it/2010/08/26/realta-aumentata-il-suddeutsche-zeitung-magazine-ci-crede/

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Il Birmingham Mail punta sull’ iperlocale con la collaborazione dei blog

Un interessante esperimento che dovrebbe  rovesciare i tradizionali rapporti  instaurati dai quotidiani con i siti web  iperfocali – Il giornale ha dedicato una  sezione del suo sito alla costruzione di  una serie di comunità che, in  collaborazione con i blogger locali,  forniranno notizie e informazioni  multimediali su 34 aree della regione

http://www.lsdi.it/2010/08/19/il-birmingham-mail-punta-sull%e2%80%99-iperlocale-con-la-collaborazione-dei-blog/

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Quotidiani Usa: 100.000 dollari al mese  per fare lobbying sul governo

Nel secondo trimestre di quest’ anno, la  Newspaper Association of America (l’  organismo che rappresenta circa 2.000  quotidiani Usa) ha speso 290.000 dollari  (228.781 euro) per azioni di lobby nei  confronti del governo federale su  questioni come il futuro dei media, la  privacy e la legislazione diretta a  rendere pubbliche le informazioni  governative.

http://www.lsdi.it/2010/08/24/quotidiani-usa-100-000-dollari-al-mese-per-fare-lobbying-sul-governo/
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Free press: problemi in Europa ma il  modello economico non è in declino
In Asia e in America latina i quotidiani  gratuiti continuano ad andare a gonfie  vele e per per quanto riguarda i paesi  europei il mercato era talmente  competitivo che alcune chiusure erano  inevitabili – L’ ultima Newsletter di  Piet Bakker dedicata alla free press  quotidiana
http://www.lsdi.it/2010/08/24/free-press-problemi-in-europa-ma-il-modello-economico-non-e-in-declino/
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Free press: ‘Leggo’ e ‘City’ fra i primi 4 quotidiani gratuiti più diffusi al  mondo
I dati (relativi alla diffusione nel  2009) sono contenuti nell’ ultima FDN  (Free Daily Newspaper), la Newsletter sui  quotidiani free press diffusa da Piet  Bakker, il docente olandese considerato  ormai il maggiore specialista del settore  a livello mondiale - Nella classifica, a  Leggo viene attribuita una diffusione  media di 963.000 copie quotidiane e a  City di 779.000 copie.
http://www.lsdi.it/2010/08/24/free-press-%e2%80%98leggo%e2%80%99-e-%e2%80%98city%e2%80%99-fra-i-primi-4-quotidiani-gratuiti-piu-diffusi-al-mondo/
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I grandi quotidiani assenti dai primi dieci siti web Usa
Una ricerca di comScore sui primi 50 siti  online americani – Il primo gruppo della  carta stampata in classifica è il New  York Times, al 13° posto, mentre i siti  online del Washington Post sono solo al  47° posto http://www.lsdi.it/2010/08/28/i-grandi-quotidiani-usa-assenti-dai-primi-dieci-siti-web-usa/
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Giornali “irrilevanti” a partire dal 2022?
Ross Dawson, un noto consulente mediatico  che già nel 2002 aveva previsto la  tedenza a quella ‘evoluzione sociale’ che  caratterizza gli attuali portali di  informazione, ritiene che i dispositivi  mobili saranno la prima fonte di in  formazione entro i prossimi dieci anni e  che la presenza dei giornali sarà  “irrilevante” a partire dal 2022.
http://www.lsdi.it/2010/08/26/giornali-%e2%80%9cirrilevanti%e2%80%9d-a-partire-dal-2022/
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Solo un americano su 4 ha fiducia nell’  informazione dei quotidiani e della tv
Secondo un sondaggio della Gallup,  sorprendentemente il giudizio più  positivo sull’ affidabilità dei giornali  viene dalla fascia d’ età fra i 18 e i 29  anni dove il 49% degli interpellati dice  di avere “grande” o “molta” fiducia nelle  notizie pubblicate dai giornali
http://www.lsdi.it/2010/08/17/solo-un-americano-su-4-ha-fiducia-nell%e2%80%99-informazione-dei-quotidiani-e-della-tv/
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Media e potere
Putin, Medvedev e la ‘guerra’ dei blog
In un clima già acceso in vista delle  elezioni presidenziali del 2012, la  Russia registra la novità dell’ ingresso  di Putin a tutti gli effetti nel mondo  della comunicazione virtuale – Sebbene il  primo ministro già da anni sia presente  in internet attraverso i canali ufficiali  del governo, fino a questo momento si era  limitato ad un tipo di comunicazione  standard: immagini, testo e video ma  senza interazione – Ma la durissima  campagna contro il governo da parte di  molti blog russi per l’ inefficienza  dimostrata di fronte agli incendi, lo ha  spinto a scendere in campo, rispondendo  personalmente a uno dei blogger più  accesi – Medvedev invece è sempre stato  attento al mondo della Rete, essendo egli  stesso un blogger molto attivo, ma  secondo alcuni osservatori ne uscirebbe  l’immagine di un impiego goffo ed  encomiastico del mezzo
http://www.lsdi.it/2010/08/25/putin-medvedev-e-la-%e2%80%98guerra%e2%80%99-dei-blog/
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La stampa svela la corruzione ma in  alcuni paesi le denunce vengono  ‘sterilizzate’
Una inchiesta su ‘Truffe, crimini e  giornalismo in Europa’ condotta da  CafèBabel – E’ merito dell’intraprendenza  della stampa se i casi di corruzione  entrano a far parte della sfera pubblica,  ma l’ impatto dei media in Europa cambia  da paese a paese: se in Gran Bretagna,  Germania e Polonia, infatti, le inchieste  mediatiche spingono i governi a  dimettersi, in Francia e in Italia, l’  informazione è praticamente sterile,  “anche se qualcosa comincia a muoversi”.
http://www.lsdi.it/2010/08/25/la-stampa-svela-la-corruzione-ma-in-alcuni-paesi-le-denunce-vengono-%e2%80%98sterilizzate%e2%80%99/
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La Rete
Informazione online: la BBC prima fonte  di notizie in Uk
I siti di social networking stanno però  insidiando sempre di più il primato dell’  editoria giornalistica tradizionale,  anche se il 27,6% dei cittadini  britannici non usano Internet per  informarsi sulle ultime notizie
http://www.lsdi.it/2010/08/17/informazione-online-la-bbc-prima-fonte-di-notizie-in-uk/
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Internet: la crescita degli accessi  diretti ridimensiona la “rivoluzione  delle applicazioni”
Lo rileva, fra gli altri, Jeremy Copp,  vicepresidente di comScore per il settore  ‘mobile’. “Quello a cui assistiamo - dice  - è una discordanza fra il chiasso che si  fa attorno alle applicazioni e il numero  di persone che le usano effettivamente”,  rileva.  “Le applicazioni non sono  affatto il canale dominante – aggiunge –  ma non sarebbe saggio abbandonarle"
http://www.lsdi.it/2010/08/18/internet-la-crescita-del-%e2%80%98mobile%e2%80%99-ridimensiona-la-%e2%80%9crivoluzione-delle-applicazioni%e2%80%9d/
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Tre cinesi su quattro usano il  microblogging per informarsi
Una ricerca condotta dal  China Youth Daily
http://www.lsdi.it/2010/08/28/tre-cinesi-su-quattro-usano-il-microblogging-per-informarsi/

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